mercoledì 29 febbraio 2012

Lasciando i sogni sul cuscino

Oggi finisce tutto. Dopo 91 stupendi giorni, da domani si torna a lavorare.
Niente più dormire la mattina senza sveglia. Niente più colazione con calma sfogliando le pagine dei miei PKNA. Niente più pranzo in pigiama. Niente più tè alle cinque. Niente più freddo, pioggia o gelo contemplati dalla finestra di casa. Niente più letture o film durante il pomeriggio. Niente più partite a Championship Manager 2001/2002 con il Colwin Bay, che dopo lunghi anni ho portato salla sesta divisione alla premier league.

lunedì 27 febbraio 2012

Sei Nazioni 2012, terza giornata

Niente da fare, rimaniamo sempre una mezza squadra. Giochiamo il primo tempo alla grande  e poi ci sciogliamo come neve al sole nel secondo tempo. Non un primo tempo trascendentale, ma comunque abbiamo tenuto testa bene, anche se quando l'Irlanda accelerava non c'erano cazzi. Poi nel secondo tempo non abbiamo fatto punti. Non so se è mentalità o mancanza di tenuta atletica, ma se non giochiamo tutta la partita non vinceremo mai. Mandando a puttane le poche cose buone viste: un'Italia che ha gioco, rispetto gli anni passati, che riesce ogni tanto a mettere in difficoltà gli avversari e che per ora ha segnato sempre almeno una meta. Mi ricordo di Sei Nazioni in cui non segnavamo neanche una meta. Come sempre, i calci sono la nota dolente. Botes si conferma una pippa clamorosa, anche se come apertura in effetti ha fatto meglio di Burton. Ma così non si va avanti, anche se almeno non abbiamo perso la partita per gli errori al calcio. Dominguez, dove sei?

domenica 26 febbraio 2012

La proprietà transitiva dell'uguaglianza

Pare che l'ex ICI, ora IMU, che è tutta un'altra cosa, non fatevi ingannare dalle apparenze, era un'anomalia italiana nel panorama europeo. O meglio, la sua assenza. Cioè, una tassa sulla casa la pagavano tutti in Europa tranne noi, quindi coerentemente è stata reintrodotta dal sapiente governo che ci governa con sapienza. Con un nome nuovo, perché badiamo al marketing, ma è stata reintrodotta.

venerdì 24 febbraio 2012

Inferno e paradiso

Niente miracoli, ma dopo l'impietosa gara d'andata era impossibile anche solo sperarci. La Lazio saluta l'Europa League così come l'aveva iniziata, a testa bassa, perdendo anche al Vicente Calderòn 1-0. Neanche avevo tanta voglia di vedere la partita, ogni volta che davo un timido sguardo al televisore vedevo la solita squadra priva di mordente, e riprovavo dopo una decina di minuti.
Addio Europa, quindi; ci resta il campionato in cui miracolosamente, sto abusando di questo termine, siamo terzi. Ma è possibile che la squadra terza in classifica giochi un calcio deludente, non riesce a segnare se non gioca un crucco trentatreenne e sia senza allenatore? Cose da pazzi. La faccenda allenatore è priva di senso. Fino all'ultimo derby, i tifosi odiavano a morte Reja e la dirigenza lo difendeva, nonostante la squadra avesse qualcosa da ridire.

mercoledì 22 febbraio 2012

EVA LUNA, di I. Allende

Isabel Allende non mi ha mai attirato, difatti ho comprato il libro solo perché l'ho trovato usato a prezzi d'occasione. Alla fine è andata anche meglio di quanto mi aspettassi, dopo un inizio difficile il libro è riuscito a coinvolgermi in maniera sufficiente. Non è male, dopotutto. 
Ricorda un po' il Garcia Marquez di Cent'anni di solitudine, con le atmosfere a metà tra il reale e il fantastico, in un paese imprecisato del Sudamerica in un tempo che potrebbe essere anch'esso imprecisato, sebbene ci siano date nel libro. Ma non dura cent'anni, saranno circa venti, i primi vent'anni di vita di Eva Luna, più qualche digressione sulla madre e su Rolf Carlé, un tizio molto strano che avrà sempre più importanza nel corso della storia. Un romanzo di formazione, a suo modo, con la piccola Eva che cresce districandosi tra la povertà e l'instabilità politica del paese, usando il suo grande dono: la capacità di raccontare storie.

lunedì 20 febbraio 2012

UN GITANO SEDENTARIO, di A. Granado

Il caso ha voluto che il libro successivo alla biografia di Giorgio Canali, nella mia catasta di libri da leggere, fosse un'altra biografia. Questa volta il protagonista è Alberto Granado, famoso per essere stato il compagno d'avventure di Ernesto Guevara nel suo primo viaggio attraverso l'America Latina. Alberto, che rimase in Venezuela al termine del viaggio, nel 1961 raggiunse Ernesto a Cuba, per stabilirvisi definitivamente. Diciamolo, il libro non è malvagio, inoltre leggendo la vita di Alberto scopriamo o riscopriamo, a seconda di quanto si è informati, la storia del Che e di Cuba. Ma il grave difetto del libro è proprio questo.

venerdì 17 febbraio 2012

La disfatta

Tralasciando le vicissitudini per arrivare allo stadio, per entrare, per trovare posto, per tornare a casa, rimane comunque il ricordo di una partita di merda. La Lazio perde miseramente 1-3 in casa contro l'Atletico Madrid del Cholo Simeone e dice addio, con ottime probabilità, all'Europa League, senza molti rimpianti, visto che l'approccio a questa come alle altre partite è sempre stato lo stesso: svogliato. La Lazio non è una squadra fenomenale e con l'Atletico si può anche perdere, ma stiamo parlando della setssa squadra che contro Vaslui e Zurigo è riuscita a portare a casa una vittoria e tre pareggi. A questo punto è chiaro che se questa squadra di merda è riuscita a rimontare nel secondo tempo con un uomo in meno due gol al Cesena, mi pare chiaro che è dipeso tutto dal Cesena, una squadra che merita la serie B con numerosi turni di anticipo.

mercoledì 15 febbraio 2012

Sei Nazioni 2012, seconda giornata

Non è bastato un Olimpico quasi esaurito nonostante la tormenta di neve, l'Italia si è arresa per l'ennesima volta contro l'Inghilterra. Una sconfitta che fa male, dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio 12-6 ed essersi portati anche sul 15-6 ad inizio ripresa. Anche questa volta abbiamo pagato pesantemente i nostri errori. L'Inghilterra ha giocato solo per metà del secondo tempo, ma è stato sufficiente per schiacciarci nella nostra metà campo e per marcare una meta e due piazzati che ci hanno affossato. Siamo migliorati rispetto la Francia, ma proprio per questo fa ancora più male perdere una partita che era alla nostra portata. Come se non bastasse, oltre alle disattenzioni difensive e al solito calo vistoso nel secondo tempo, ritorna il problema dei calci piazzati: Botes ne sbaglia due su due, se li avesse messi dentro saremmo riusciti comunque a vincere. Troppe, troppe partite abbiamo buttato per errori al calcio. Per non parlare che abbiamo segnato due mete e loro una soltanto, per di più grazie a un nostro generoso regalo.

lunedì 13 febbraio 2012

FATEVI FOTTERE, di G. Canali

Dopo aver messo in saccoccia Underworld, ho ripreso il passo consueto con le letture. E così si arriva con facilità a quota quattro con l'autobiografia di Giorgio Canali. In questo caso non ho molto da dire..la biografia dipende dalla vita della persona, come è scritto conta relativamente.

mercoledì 8 febbraio 2012

UNDERWORLD, di D. Delillo

Dopo più di due settimane ho finalmente terminato la lettura di Underworld. Una lettura lunga e impegnativa, sia per la dimensione del libro, oltre ottocento pagine, sia per la corposità.
Un libro strano, che non mi ha mai preso fino in fondo, molto lento, una trama che di fatto non c'è; sembra più di assistere, di guardare quello che accade ai personaggi nella loro vita quotidiana, in cui ci sono momenti particolari ma rappresentano l'eccezione. Ma questa vita, che ci scorre davanti nell'arco di ben quarant'anni, è la vita negli Stati Uniti, ben distante dal sogno americano, una vita in cui l'elemento ricorrente in maniera ossessiva è non a caso la spazzatura. Il simbolo della faccia triste dell'America.

lunedì 6 febbraio 2012

Sei Nazioni 2012, prima giornata

Inizia il torneo delle sei nazioni, inizia come di consueto. Con una sconfitta. Ma c'è del buono in questa Italia, secondo me. Per prima cosa il punteggio non è eccessivamente severo, siamo stati in partita per buona parte dell'incontro. Poi la sconfitta non è stata frutto di un dominio francese, ma di nostri errori difensivi, soprattutto di placcaggio. Abbiamo avuto molte occasioni, abbiamo fatto pressione, ma tornavamo dagli assalti nella metà campo francese al più con un piazzato e con grande fatica; la Francia era invece pronta a punirci con la meta ad ogni disattenzione.

sabato 4 febbraio 2012

Roll your own

Sono tanti i motivi per cui adoro fumare una buona sigaretta fatta da me.
Sicuramente costa meno, neanche la metà rispetto le sigarette tradizionale. Ma non è solo questo, anzi. Le ragioni sono più filosofiche, più profonde.
Fumando tabacco, visto che il gesto comporta tempo, fa sì che le sigarette inutili, accese automaticamente più per riflesso condizionato che per reale voglia, vengano evitate, riportando così il fumo dallo status di vizio a quello di piacere. Fumare deve essere un piacere, da riservare in occasioni particolari, ben ponderate.

venerdì 3 febbraio 2012

C'erano una volta i Ratti

Al Qube, ieri sera. Su cui ho scoperto che hanno messo la maxiscritta MUCCASSASSINA. Non ci andavo da molto. C'erano i CiaoRino, e anche quelli non li sentivo da tanto. Non c'era molta gente, sarà stato il freddo, il terrore trasmesso dalla televisione che annunciava bufere polari in arrivo. Ieri sera pioveva, ma niente di clamoroso. Voglio dire, è inverno, dopotutto.
O forse Rino Gaetano non tira più di tanto. Comunque si stava larghi, talmente larghi che dovevamo stare col giubbotto che faceva freddo.
Ho fatto anche una serie di foto artistiche al pallone argentato appeso al soffitto. quel coso rotondo che tutte le discoteche hanno o hanno avuto nella loro esistenza. Ho cercato di immortalare i diversi colori, il rosso, il giallo, il blu, il verde. La stessa foto, con un velo diverso. Quando faccio queste cose mi sento un artista.

giovedì 2 febbraio 2012

La fede e i luoghi di culto nell'epoca moderna

Nonostante tutto, è bello andare allo stadio. Era un anno che non ci andavo, forse per questo mi ha fatto quest'effetto. Nonostante uno sport che cerca sempre più di allontanarti dallo stadio, uno sport in cui il marcio sale a galla sempre con maggior frequenza, basta riavvicinarsi allo stadio e sembra svanire tutto, rimane solo la magia del gioco del calcio.

mercoledì 1 febbraio 2012

Tempismo

Si sa, bisogna trovarsi al posto giusto al momento giusto. Un quanto mai becero luogo comune, che però spesso trova riscontro nella realtà dei fatti. Sarebbe a dire che sembra 'na frase fatta, ma ogni tanto ce coje. Infatti, se avessi letto Underworld qualche mese fa, non avrei mai scritto questo post, perché ancora non avevo creato il blog. Ma non voglio parlare di come trovo l'ispirazione per scrivere. Voglio parlare d'altro, di tutt'altro.
Mi rivolgo soprattutto ai CCP, i cristiani cattolici praticanti. Non solo a loro, ma a loro specialmente. Ci pensate? Tutto quello in cui credete è dovuto al semplice fatto di cui sopra: trovarsi al posto giusto al momento giusto. Provate ad immaginare Gesù Cristo non nella Galilea di duemila anni fa, ma nell'Italia di due mesi fa.