venerdì 30 marzo 2012

La caduta di Gelsenkirchen

Dopo l'Old Trafford, anche la Veltins Arena vede l'Athletic trionfare. Un 2-4 pesantissimo, che costringe i tedeschi a farne almeno tre a Bilbao. Dopo una lunga imbattibilità, pare, ma non è questo ciò che conta. Conta una vittoria contro un'ottima squadra, che ha giocato bene a calcio.
Difatti il risultato è bugiardo. La vittoria è stata meritata, lo scarto di due reti un p' meno. Se contro il Manchester United era stato un dominio indiscusso, lo Schalke 04 gioca bene, crea occasioni, mette in difficoltà i ragazzi.

mercoledì 28 marzo 2012

MANOSCRITTI ECONOMICO-FILOSOFICI DEL 1844, di K. Marx

I tre manoscritti da un lato sono molto importanti perché si intravede un Marx più incisivo, che inizia ad affrontare il tema del comunismo, ma soprattutto definisce il concetto di alienazione; dall'altra parte sono frammentari, quindi non si riesce a portare a compimento il pensiero.
L'idea principale sviluppata è il contrasto che la società capitalista, fondata sull'interesse privato, crea tra gli uomini, costringendo la maggior parte di essi, ovvero la classe operaia, all'infelicità. La causa di ciò è, come detto, l'alienazione dell'uomo, che perde la sua umanità riducendosi a strumento di lavoro e pensa solo a soddisfare i suoi bisogni primari.

lunedì 26 marzo 2012

Sacchi

I bambini, che sono cresciuto nell'era degli euro e non sanno cosa sia la lira, o al massimo la considerano una cosa lontana, del passato, tipo i talleri o i sesterzi.
I bambini, che non sanno cosa vuol dire mille lire di pizza bianca.
I bambini, che non sanno che vuol dire andare al bar a giocare a Street Fighter con cinquecento lire, ma neanche si immaginano che una volta nei bar invece dei video poker c'erano flipper, biliardini e videogiochi con una manovella e due bottoni.

sabato 24 marzo 2012

LA QUESTIONE EBRAICA, di K. Marx

Un altro scritto breve, ma ricco di spunti interessanti. Si tratta di una critica a due articoli di Bruno Bauer, il quale sostiene che gli ebrei per ottenere l'emancipazione politica dovrebbero rinunciare alla propria religione, inserendosi in uno stato laico, non religioso.
Marx affronta la questione con un respiro più ampio. Accusa Bauer di soffermarsi solo sull'espressione religiosa delle contraddizioni dello stato e non ritiene che lo stato laico sia la soluzione, in quanto in esso non sono risolti i contrasti tra la società borghese, egoista e individuale, e le esigenze della comunità, della società civile.

martedì 20 marzo 2012

PER LA CRITICA DELLA FILOSOFIA DEL DIRITTO DI HEGEL (introduzione), di K. Marx

Questo breve scritto inaugura una lunga serie di letture marxiste. Mi accingo infatti all'arrembaggio del volume: "Le opere che hanno cambiato il mondo", un fantastico mattoncino di mille pagine con un'antologia di Karl Marx. Quindi per un bel po', mi dispiace, le recensioni saranno monotematiche, nonché monocromatiche. Diciamo per un paio di mesi.

domenica 18 marzo 2012

Sei Nazioni 2012, quinta giornata

Finisce il Sei Nazioni 2012, il primo dell'era Brunel. Arriva la tanto sospirata vittoria che ci fa evitare il cucchiaio di legno, al termine di una partita non bellissima, in cui l'Italia gioca meglio, ma senza convincere  fino in fondo. Il primo tempo si conclude sul 3-3, nonostante l'Italia abbia sempre avuto il controllo dell'ovale. Manca concretezza, mancano i punti che arrivano all'inizio della ripresa, con una grande meta di Venditti.

venerdì 16 marzo 2012

I Leoni ruggiscono ancora

Una lezione di calcio alla Catedral. L'Athletic vince 2-1 contro il Manchester United e passa ai quarti di finale. Ma l'espressione "vince 2-1" non rende al meglio. L'Athletic ha dominato in lungo e in largo, ha pressato a tutto campo per novanta minuti, ha avuto almeno tre palle gol clamorose, di cui una con Iraola, il capitano, che nel secondo tempo ha dribblato tre uomini prima di mettere clamorosamente fuori di poco. Il gol dello United è arrivato per caso, un tiro da fuori di Rooney, perché i Red devils non sono mai stati pericolosi. Da quello che si è visto in campo un risultato finale di 4-0 sarebbe stato quasi stretto all'Athletic.

mercoledì 14 marzo 2012

NON BUTTIAMOCI GIÙ, di N. Hornby

Dopo le alte vette letterarie raggiunte con Murakami, torniamo a volare bassi. Dopo Febbre a 90' e Alta Fedeltà, un piccolo tonfo per Nick Horby. La domanda ovviamente è: l'eccezione sono i primi due o questo? Propenderei per la seconda ipotesi, perché non è un libro da buttare. Solo che non spicca il volo.

lunedì 12 marzo 2012

Sei Nazioni 2012, quarta giornata

Alla fine, è finita meno peggio del previsto. Solo una ventina di punti di scarto, e a vedere la partita avremmo anche meritato qualche cosa di più, ma questo Galles è troppo forte. Il primo tempo si era chiuso 9-3, con l'Italia che sostanzialmente aveva difeso, concedendo solo tre calci piazzati ai gallesi e rinunciando a tre punti possibili nel finale per una touche nei ventidue. Ho apprezzato, tanto visto il rendimento medio al piede non è detto che avremmo segnato. Mi attendevo il solito crollo nel secondo tempo; crollo c'è stato, ma non il solito. L'Italia per dieci minuti attacca, come non aveva mai fatto nel primo tempo, andando vicina alla marcatura, poi un errore stupido ci costa un contropiede e andiamo 16-3.

venerdì 9 marzo 2012

Who the fuck are Man Utd?

Clamoroso al Cibali, si diceva una volta. E invece stavolta clamoroso all'Old Trafford.
Purtroppo è stata una giornata tra le più impegnate degli ultimi mesi e non ho potuto vedere la partita in tv. Già, stavolta Mediaset aveva concesso l'onore del canale dedicato a Manchester United-Athletic. Ho difeso con ardore la carica dell'iPhone per poter aggiornarmi in serata sull'andamento.
Controllino al ventesimo del primo tempo: ha appena segnato Rooney, 1-0. Vaffanculo. Ma si può rimontare, come contro il Lokomotiv, un gol solo non è niente e poi la partita è praticamente appena iniziata. Sono sicuro che non stanno giocando male.

mercoledì 7 marzo 2012

Sei Nazioni 2012, recupero seconda giornata

Il recupero della seconda giornata si conclude nel modo più inatteso, un pareggio che nel rugby non è molto frequente. Siccome in contemporanea c'era il derby, mi sono limitato a qualche sguardo veloce al risultato. Una delusione, l'Irlanda vinceva 17-6 dopo il primo tempo. Saremo stati noi che li abbiamo contaggiati. Hanno ceduto lentamente, fino a farsi raggiungere. Però poi hanno resistito. Insomma un pareggio che all'Irlanda non serve a niente e che costringe la Francia a non commettere più sbagli se vuole vincere il torneo.

domenica 4 marzo 2012

Dove osano le aquile

Ebbene sì, la Lazio ha vinto il derby. Mi immagino che da oggi Reja sarà venerato come un santo dai tifosi. D'altra parte, due derby vinti in modo sporco, terzo posto in classifica a -6 dalla prima, a +2 sulla quarta e a +10 sulla Roma sono numeri ragguardevoli. Soprattutto considerando il livello medio di gioco della Lazio.
Anche stavolta, mi secca ammetterlo, la Roma è stata superiore, sebbene va detto che avevamo una squadra a pezzi: i terzini titolari erano Scaloni e Garrido.  Paradossalmente, il rigore, netto come pure l'espulsione di Stekelenburg, è stato quasi penalizzante. Segnato il gol del vantaggio, abbiamo smesso di giocare, la Roma ha attaccato riuscendo a pareggiare dopo neanche dieci minuti e sulle ali dell'entusiasmo ha condotto la partita senza timori; solo nel finale abbiamo tirato la testa fuori dal guscio, senza peraltro fare un tiro in porta degno di questo nome.

venerdì 2 marzo 2012

NORWEGIAN WOOD, di H. Murakami

Che libro, cazzo, che libro! Era da molto, troppo tempo che non leggevo un libro così bello. Un po' eccessivo in alcuni tratti, se vogliamo, le relazioni sentimentali sembravano a volte quelle dei manga, ma dopo Isabel Allende  ci voleva. Sono tornato nel mondo.
Sicuramente si percepisce l'ambientazione diversa, non europea. Non solo da sushi, sake, shinkansen e futon; il meccanismo dell'università, ad esempio, così strettamente legato alla vita e al lavoro. Se hai certi voti, potrai fare solo determinate università e quindi solo determinati lavori, perché le grandi aziende non assumono da università di seconda fascia. Non che si addentri nel sistema scolastico giapponese, sia chiaro, ma si avverte la presenza di forte di un'altra cultura. La religione buddista, i bastoncini d'incenso. La cremazione dei morti, il suicidio. Non sono concetti strani, ma in un modo o nell'altro molto più legati al Giappone che al nostro. C'è quindi una duplice sensazione, di vicinanza e di lontananza.