giovedì 1 agosto 2013

FANTOMAS CONTRO I VAMPIRI MULTINAZIONALI, di J. Cortázar

Niente, praticamente tipo negli anni settanta hanno fatto un tribunale internazionale di qualcosa e hanno sentenziato che un sacco di gente che comandava in un sacco di paesi commettevano crimini contro l'umanità e piccolezze di questo genere. Cortázar, che ha partecipato al suddetto tribunale, si è posto la domanda giusta: sì, ma che cazzo avemo risolto? E soprattutto, tutte ste belle cose, che fine faranno? Se la cantamo e se la sonamo?

E così scrisse questo libricino, un misto tra fumetto e racconto, in cui viene fatto intendere che il vero nemico dei popoli sfruttati di tutto il mondo sono le multinazionali, che con il loro potere riescono a tenere in scacco interi paesi e che sono le principali artefici dell'informazione negata.
Cose che magari già sapete, quindi magari pensate che Julio abbia scopertol'acqua calda. Però la scoprì oltre quarant'anni fa, e poi magari sapete solo alcune cose. Ad esempio, la buonanima di Chavéz la conoscete tutti, come anche Gheddafi, Saddam Hussein, Fidel Castro Ma quanti conoscono Alfredo Stroessner, Jorge Videla, Alberto Fujimori, Roberto D'aubuisson, Rafael Trujillo? Oppure José Mujica, Adolfo Pérez Esquivel, Rigoberta Menchu, Óscar Romero?
Perché un conto è sapere che non ci raccontano la verità o ci nascondono parte della storia, un altro è sapere cosa ci nascondono.
Guardi, signore, - osservò inaspettatamente la  vecchia - la storia è come una bistecca con le patate fritte, in qualsiasi posto la ordini ha sempre lo stesso sapore.
Che cosa sono i libri in confronto a coloro che li leggono, Julio? a cosa ci servono le biblioteche, tutte belle intatte, se poi vengono date soltanto a pochi?[...] La perdita di un solo libro ci agità più della fame in Etiopia, è logico, comprensibile e mostruoso allo stesso tempo.
- È ovvio che abbiamo bisogno di capi, è naturale che vengano fuori e che si impongano; però l'errore [...] sta nel presupporre il leader, Julio, nel non muovere un dito senza la presenza di un leader, nell'aspettare seduti che appaia e ci metta insieme e ci dica cosa dobbiamo fare, e ci metta in marcia. L'errore sta nell'avere di fornte a noi cose come la realtà di tutti i giorni, come la sentenza del Tribunale Russell, visto che ti sei occupato di questo e mi serve da esempio, e continuare a sperare sempre che sia qualcun altro a lanciare il primo grido. - Susan, i nostri popoli sono alientai, male informati, sistematicamente ingannati, mutilati di quella realtà che solo in pochi conoscono. - Sì, Julio, ma tutto questo si sa anche in altri modi, [...] in fondo tutti quanti le sappiamo, però siamo deboli o disorientati, oppure ci hanno fatto il lavaggio del cervello e allora crediamo che in fondo non ci vada poi tanto male semplicemente per il fatto che non ci stanno buttando giù la casa o che non ci hanno ancora ammazzato a calci...
Voto: 3,5/5

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