venerdì 19 giugno 2015

Ready player one

Di temibili pirati, scimmie, e altre storie commoventi

I ragazzi d'oggi, questa generazione senza valori e senza ideali, che si trova tutto pronto. Che non sa che prima dell'iPhone c'era il Nokia e che il massimo del divertimento era giocare a Snake. E questo già era un livello avanzato. Che non sa che vuol dire Commodore 64 e MS Dos, che non sa che vuol dire pixel e che non hanno mai provato l'ebbrezza di un cabinato arcade. Per questi cazzo di ragazzi è tutto normale e magari a vedere i videogiochi di una volta dicono pure "ammazza che cagata".
I videogiochi di una volta... Una delle poche cose che mi fanno davvero commuovere. Quando a Street Fighter avevi solo 8 personaggi; quando a ISS Pro l'unica tattica ammissibile era il 3-4-3, crossare in mezzo e segnare di testa; quando costruivi città con SimCity 3000, quando prendevi il Varese a PC Calcio 7 perché partiva con 150 miliardi di budget e poi passavi, alla ricerca di maggiore intensità di gioco, a Championship Manager 2001-2002. Quando cercavi di salvare il mondo con Nicole Collard e George Stobbart. Quando non avevi una seconda possibilità perché non si poteva salvare e se mentre giocavi ad Alex Kidd in Miracle World sul Sega Master System II saltava la corrente, ti attaccavi al cazzo e basta. E smetto solo perché poi mi iniziano a lacrimare gli occhi e non riesco più a scrivere.
Sarò io che non sono cresciuto, o saranno gli altri che sono cresciuti male, ma una delle cose continuano a non stancarmi mai è giocare. Riprendere in mano videogiochi di tanto tempo fa ti danno anche quel sapore di malinconia e di nostalgia dei tempi andati, formando un vortice di emozioni devastante. 
E così, sfruttando i potenti mezzi della tecnologia, un fratello esperto nel settore e pochi spiccioli, ho installato sul mio portatile tutta la serie di Monkey Island, i primi tre Broken Sword, Gruntz, Grim Fandango, Championship Manager 2001-2002 col database aggiornato ad Aprile 2015 (grazie a dei favolosi pazzi che continuano a mantenere in vita il gioco. Prima o poi qualche soldo ve lo do), Worms. Oltre a qualche GB di rom per Mame.
Va detto che poi c'è una decisa tendenza a complicare le cose. Va bene la simulazione reale, ma non posso metterci due mesi per completare una stagione a Football Manager. Infatti hanno inserito la modalità Classic, che elimina alcuni dettagli troppo eccessivi per un povero Cristo che vuole solo portare la propria squadra sul trono d'Europa. Purtroppo la mente è rimasta la stessa, ma il tempo no. A parte che pure se avessi tempo mi romperei un po' i coglioni.
Se arriverà il giorno in cui, con una Playstation accesa davanti e almeno mezz'ora di tempo a disposizione, mi sentirete dire "invece di giocare posso impiegare meglio il mio tempo", vi autorizzo ad abbattermi. Un colpo secco, alla nuca. Sulla tomba, lasciate una copia di Player One di Ernest Cline; sulla lapide, scrivete:
"Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo."
 E metteteci questa foto.


Nessun commento:

Posta un commento