lunedì 21 gennaio 2013

Il lungo addio

Ormai è passato un po' di tempo. Ho quasi accettato il fatto. Però, pensare che non potrò più comprare un nuovo disco dei Rein, attendere un nuovo concerto, ancora mi rende triste. Sembra ieri quando al Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto suonavano Caro Amore all'angolo di una strada. Sembrano passati pochi istanti da quando in quella serata, non ricordo dove e perché, tra le varie esibizioni, tra cui i Ratti della Sabina - altra lacrimuccia - e Daniele Groff, oltre a Caro Amore suonarono anche Grandtour.
I concerti per Roma, al Qube. Quella volta che siamo arrivati fino ad Anguillara, dove eravamo una ventina di spetattori. Al Beba do samba a San Lorenzo, in un'irripetibile performance acustica. Quella volta a Ostia. E tanti altri ancora, che la mia memoria di merda non ricorderà mai se non nel momento meno opportuno ma che hanno tutti lasciato traccia dentro di me.
Quei tre dischi - Est!, Occidente e È finita - troneggiano al posto d'onore della mia raccolta. il primo è stato un regalo. Il secondo l'ho acquistato, anche se non subito. Non ero ancora convinto del tutto che meritassero l'acquisto del CD. E il terzo, in quella libreria a Testaccio dove c'era l'anteprima e chi voleva poteva prendersi gratuitamente gli mp3. Ma potevo rinunciare al fantastico e attesissimo terzo disco? Poi l'anteprima neanche ci serviva, le nostre conoscenze nel mondo della musica ci avevano fatto avere clandestinamente il disco una settimana prima dell'uscita ufficiale. Non potevamo attendere. Non ci sarà il quarto, purtroppo, ad affiancarsi a quelle piccole grandi opere d'arte.
Che rimane allora, oltre ai dischi? L'adesivo l'avevo messo sul mio vecchio portatile, che ora è stato rottamato. Ho una maglietta. E i ricordi. Le emozioni provate. E i libri. Ho usato i testi delle vostre canzoni per i miei libri, come frasi da quarta di copertina, come inizio di capitolo, come conclusione. La colonna sonora dei miei tre libri. Se fossimo diventati famosi, avrebbero tratto un film dai miei libri con voi come colonna sonora. E invece niente, voi non cantate più e io ho smesso di scrivere. Un po' mi sono rotto il cazzo; ma principalmente senza una vostra canzone a far da sfondo non sarebbe stata la stessa cosa. Avrei voluto regalarvi una copia dei miei libri al prossimo concerto, ma purtroppo non è stato possibile. Il prossimo concerto non c'è stato.
Musicalmente lasciate un grande vuoto. Per tutti quelli che vi hanno seguito con passione, lasciate un vuoto incolmabile. Per quello che dicevate, e soprattutto per come lo dicevate, non potete essere sostituiti. Tutto finisce. Guccini probabilmente con il disco uscito a dicembre terminerà la sua lunga carriera e non avrò altra occasione di vederlo cantare dal vivo. Ma ero preparato. Per voi no. Avete anche annunciato che stavate lavorando a un nuovo disco. Non saprò mai cos'altro volevate cantare. D'altra parte voi stessi avete scritto, come messaggio d'addio:
21/12/2012. Dopo tredici anni di attività scegliamo di fermarci. Abbiamo passato gli ultimi mesi lavorando ad un nuovo disco. Purtroppo ci siamo resi conto che nel tempo le nostre aspettative sono cambiate e ora, per ragioni diverse, non riusciamo a soddisfarle come vorremmo. Continuare a suonare senza convinzione vorrebbe dire rinunciare a quella attitudine che negli anni ci ha permesso di non accettare mai compromessi. È una decisione serena e maturata nel tempo, ogni parola in più suonerebbe retorica. Vi ringraziamo tutti.
Continuare senza essere voi stessi sarebbe stato anche peggiore, perciò non posso fare altro che soffocare le lacrime e ringraziare io voi, per tutto quello che avete fatto, per quanto avete trasmesso, per quello che avete rappresentato per me e per tanti altri e per essere sempre rimasti coerenti. Grazie di tutto. Non vi dimenticherò mai. Suona molto retorico, ma non è colpa mia se hanno abusato del termine.
E quindi.. Addio. Non c'è molto altro da aggiungere. Ma, soprattutto in casi come questi, è meglio dirsi addio quando si arriva. Così sarà meno doloroso quando ci si dovrà lasciare.

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