mercoledì 21 agosto 2013

E poi all'improvviso

Passano per radio una canzone che mi ricorda qualcosa, ma niente, non mi viene niente. Poi gente più informata mi dice che è una canzone di Ambra, ai tempi di Non è la Rai. Non è la Rai! Secoli, millenni fa. Tra l'altro non l'ho mai visto, un caso raro tra quelli della mia età. O forse dovrei dire generazione, è più elegante.
Anni 90, che non erano gli anni d'oro del Grande Real ma è comunque un sacco di tempo fa, ormai. Sempre la gente più informata di me mi fa notare anche che è con queste canzoni che è cominciato il declino.
Beh, ma negli anni 90 era scoppiata Tangentopoli, il crollo di un mondo. PCI, PSI, DC... quarant'anni spazzati via. Un sistema, granitiche certezze sparite. Anche se poi le facce sono sempre le stesse, hanno solo cambiato sapientemente gabbana, per citare il buon Montanelli. In fondo non è cambiato un cazzo da quel punto di vista. Malgoverno e corruzione c'erano, ci sono e ci saranno. Certo, una volta c'erano ladri di professione, gente qualificata. Ora neanche quelli. Showgirls, igieniste dentali, figli di papà. Cinepanettoni. Toghe rosse. Sembra una canzone di Rino Gaetano.
Che tristezza. E pensare che a me quella canzone aveva fatto pensare al mare. Quei tempi in cui al mare di mattina non ci andavi, perché boh, non c'era una ragione precisa, ma era un tacito accordo. Al mare ci vediamo il pomeriggio. Ma tardi, verso le quattro le cinque, nel caso ci vai prima aspetti sotto l'ombrellone, che fa troppo tardi e casomai ti fai un giro di traversone. Però qualche volta ci andavi anche la mattina  e a volte rimanevi anche a pranzo. Ecco, quella canzone mi ha fatto venire in mente un mezzogiorno al mare, a mangiarsi un panino con gli amici, con la spiaggia quasi deserta, il caldo che ti divora e l'atmosfera statica, perché è troppo caldo anche per l'atmosfera.
Qualcuno a questo punto potrebbe chiedersi dove voglio andare a parare e che c'entra il titolo. Per rispondere alla seconda domanda, sarebbe legato alla faccenda di Tangentopoli. Cioè, a che cazzo e servito, o meglio a chi? Riguardo la prima domanda, eh... Il fatto è che ste cose mi sono venute in mente una sera che avevo dentro di me un poderoso cocktail ben miscelato di sonno, alcool e fumo. Me le ero appuntate, molto a cazzo di cane, perché mi sembravano proprio interessanti e volevo ricordarmele. Poi mi sono addormentato e ho continuato a pensare e avevo avuto come delle rivelazioni, come l'ispettore Catiponda quando dice "Ho capito tutto!".
Ho notato che le idee migliori le ho sempre quando bevo oppure mentre sono mezzo addormentato oppure in sogno. Guarda un po' te se gli antichi non c'avevano ragione, che uno pensa che la storia dell'interpretazione dei sogni era tutta una fregnaccia e magari erano loro che ci avevano visto lungo e noi i polli.
Il problema però è che nella metà dei casi idee che sembrano rivoluzionarie quando ci ripenso da sveglio sono come la corazzata Kotionkin. Ma non è questo il caso, che difatti rientra nell'altra metà. Ovvero quando mi ricordo che era un'idea clamorosamente clamorosa, e basta. Non mi ricordo più un cazzo.

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