venerdì 2 agosto 2013

MASCHERE, di L. Padura Fuentes

Insomma, mi stavano per fregare. Pubblicizzato da più parti come il primo romanzo della serie di Mario Conde, inizio a trovare molti riferimenti a quanto accaduto nel libro che ho letto precedentemente, Venti di Quaresima. O l'autore ha scritto tutto a caso e poi ha fatto un altro romanzo ambientandolo prima di quello andando a ripescare collegamenti, o qualcuno mi sta prendendo per il culo. Rapido controllo su Wikipedia e a quanto pare Maschere è uscito tre anni dopo. Andate a cagare.
Detto ciò, grande conferma per Mario Conde, che si trova ad indagare sull'omicidio di un giovane travestito e si trova coinvolto nel torbido mondo dei froci cubani. Padura Fuentes non ha nessuna intenzione di nascondere gli aspetti peggiori della società cubana, che poi non sono poi tanto lontani dalle nostre decantate civiltà occidentali. Uno dei personaggi principali è infatti un artista, Alberto Marqués, condannato all'oblio e all'impossibilità di lavorare a causa della sua omosessualità.
Un mix letale, i libri di Padura Fuentes: ambientazione cubana, genere noir poliziesco, un protagonista molto antieroe, il cui simbolo è la domanda, rivoltagli anche questa volta, come nell'altro libro: prima o poi mi dovrai raccontare perché sei entrato nella polizia, eh, Conde?

Aveva sempre sostenuto che il Conde era un fottutissimo depresso, un incorregibile cultore di ricordi, un masochista autosufficiente, un ipocondriaco resistente a qualsiasi colpo e la persona più difficile al mondo da tirare su di morale, e quel giorno non sembrava avere particolarmente voglia di sprecare tempo e energie mentali per sviscerare l'attacco di malinconia acuta che aveva colpito l'amico.
Che cosa ne pensi, Conde? È un uomo, non c'è dubbio. Vestito e truccato da donna. Adesso che abbiamo anche noi i nostri travestiti assassinati possiamo quasi dirci un paese sviluppato. Di questo passo, ancora un po' e ci mettiamo a produrre razzi e ad andare sulla luna...
Manolo si abbandonò sulla sua sedia tanto pesantemente che il Conde temette di vederla cadere a pezzi. Chi cazzo l'avrà reclutato nella polizia? Deve essere stato lo stesso idiota che ha reclutato me.
Voto: 4,5/5

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