lunedì 14 ottobre 2013

Vintage

Nel tentativo di colmare le mie lacune cinematografiche, ho visto Nuovo cinema Paradiso, di Tornatore. Sembrano un po' tutti uguali, i film di Tornatore: ambientati in Sicilia, pieni di tristezza e vedi tutta la storia di un uomo da quando è bambino a quando è adulto. In realtà ho visto solo Baarìa oltre questo, ma fanno due su due. Escludo La leggenda del pianista sull'oceano visto che il soggetto è di Baricco.
A parte le facili e, diciamola tutta, in parte immeritate ironie, dopo aver visto questo film rimane quella nostalgia del totalmente altro - vi sfido a trovare il riferimento senza usare Google - riferita al cinema di una volta. Il buon vecchio monosala, ben lontano dai freddi e asettici multisala odierni in cui, tra l'altro, di solito il novanta per cento dei film sono spazzatura da gettare nell'indifferenziato. Sembra proprio che c'era un momento in cui il cinema aveva qualcosa di magico, la gente attendeva con ansia l'uscita di un nuovo film. quanto senso avrebbe la scena in cui proiettano il film sulla parete di una casa adesso?
Quindi, il cinema si aggiunge alla nutrita schiera delle cose che una volta erano più belle. Che poi dai e dai pare che tutto era più bello. I vestiti vintage, i carton animati di Bim Bum Bam e Super 3, i dischi in vinile, i Beatles, gli anni d'oro del Grande Real, l'orto dietro casa, le lire, le partite la domenica tutte alla stessa ora. L'Ostalgie. Ma si potrebbe andare avanti all'infinito.
Nel discreto lasso di tempo tra la visione di Nuovo Cinema Paradiso e la scrittura di queste righe ho avuto modo più volte di cascarci, e data l'attuale mia scarsa vena ne ho approfittato per scriverci su; ciò mi permetterà per un po' di rimanere almeno sulla frequenza settimanale di pubblicazione. Ma a parte questo, la domanda che mi ha perseguitato dopo aver visto il film e che si è riproposta con prepotenza in seguito era: ma possibile che tutto era piu bello prima? E Internet? La Champions League? I voli low-cost? ZeroCalcare? Tutto da buttare nel cesso?
In effetti la risposta è semplice. Del passato ci ricordiamo solo i momenti migliori, è fatale, le cose brutte dopo un po' rimangono solo un vago ricordo, o addirittura pensiamo ad anni che non abbiamo vissuto e quindi neanche possiamo immaginarci quali rotture di palle ci potevano essere; mentre nel presente quello che non va ci viene sbattuto in faccia costantemente e non ce lo possiamo dimenticare. E ci sembra sempre una merda rispetto a com'era una volta, anche se non è necessariamente così. Se vi attira l'argomento, guardatevi Midnight in Paris di Woody Allen. Io vi saluto con una perla di Leo Ortolani, tratto da Rat-Man Collection 47, Scuola di Fumetto:
Tutto è cominciato qui.
In questo vecchio edificio di mattoni rossi.
Lì c'è il cortile, dove i miei compagni mi picchiavano ogni giorno.
Quella lassù è la finestra del corridoio, dove Brenda Lee rise del mio amore.
E laggiù crescono le ortiche, con cui gli insegnanti ci sferzavano le gambe per punirci.
So che la scuola non è stata solo questo.
Ma ormai il tempo ha cancellato i ricordi più brutti.

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