mercoledì 21 dicembre 2011

Palombella rossa

Niente da fare, non ho proprio sonno stanotte. Sarà stato il caffè che ho preso oggi pomeriggio con il Pasqui? Ma cazzo, erano le sei, sai quante volte ho preso caffè a quell'ora o anche più tardi..
O forse è stato il film che mi ha talmente umpressionato da non farmi dormire. Stasera mi sono visto Palombella Rossa, di Nanni Moretti.
Un film geniale. Mi piacciono i film realistici, ma con una sottile traccia di surreale. È ambientato quasi tutto in una piscina ad Acireale, dove si sta giocando una partita di pallanuoto tra i padroni di casa e la squadra di Moretti, un dirigente del PCI che ha perso la memoria e la ricostruisce mentre si svolge la partita. A volte la situazione sembra assurda, come quando appaiono i due tizi che gli offrono dei dolci che mi ricordano i tizi nell'armadio di Pentothal in Paz! oppure quando nel finale tutti cantano "e ti vengo a cercare" e si mettono a vedere il finale del dottor Zivago. Pian piano Nanni ricostruisce il suo passato di comunista cercando di dare un senso al comunismo, al partito, all'essere comunista. Sarà un caso che dopo molta indecisione sceglie di tirare un rigore a sinistra?
Ma non è solo politica, seppure è la parte principale. Sono impazzito quando ha schiaffeggiato una giornalista per come parlava. Non è quello che dice, ma come lo dice. Chi le ha insegnato a parlare così? La parola è importante. Oppure quando non si capacita che qualcuno usi l'espressione trend negativo. Penso quando ai colloqui trovo quei manager incravattati del cazzo che se non usano un termine inglese ogni due psrole si sentono male.
In sostanza è un film che affronta la politica e in particolare il ruolo del comunismo nel mondi moderno - è del 1989 ma visto adesso non è assolutamente sorpassato, soprattutto in un pezzo in cui fa riferimento al capitalismo che riuscirebbe secondo alcuni a superare le proprie contraddizioni; come gustoso extra vediamo il pensiero di Moretti sull'importanza della parola e del linguaggio. Il tutto da bordo piscina, in ottanta minuti, senza annoiare ma anzi sorprendendo più volte con dei colpi ad effetto che coinvolgono.
Un capolavoro, un capolavoro assoluto. Un film da cinque stelle. E ne approfitto anche per rispondere alla domanda di Nanni, perchè tutto il film è questa domanda: ha senso essere comunisti oggi?
Sì, cazzo. Perchè il capitalismo sta portando il mondo alla rovina in quanto la crisi odierna è frutto delle contraddizioni del sistema. E perchè il comunismo è un'utopia, e in quanto tale anche se non lo raggiungeremo serve per farci andare avanti.
Hasta siempre.

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