lunedì 8 ottobre 2012

¡Que viva Chávez!

Non vedendo mai la televisione, non avendo modo di leggere un giornale, facendo il fantacalcio a lavoro e giocando ad Angry Birds sul telefono sono veramente poco informato sul mondo, infatti per puro caso ho appreso la notizia della nuova vittoria di Hugo Chávez in Venezuela.
I dati in breve, tratti dal Manifesto:
Hugo Chávez  è stato rieletto alla presidenza con il 54,4%, pari a 7.444.082 milioni di voti. Lo ha confermato la responsabile del Consiglio nazionale elettorale, Tibisay Lucena, ricordando che lo sfidante Henrique Capriles ha avuto il 44,4% delle preferenze, equivalenti a 6.151.544 milioni di voti. [...] la partecipazione al voto è stata molto alta, superiore all'80 per cento degli aventi diritto. 

Una notizia che non può che far piacere. Il problema, come capita spesso, è l'informazione. Di Chávez, meglio noto come il ditattore del Venezuela, si sente solo parlar male. Ma chi è che ne parla male? il mondo occidentale, quello che grazie a lui ha perso un sacco di soldi, da quando il petrolio è nazionalizzato. Non sto dicendo che sono tutte fregnacce, ma mi riservo il diritto di dubitare della versione di chi è schierato. l'onestà dell'informazione, d'altra parte, è morta da molto. E comunque lezioni di democrazia dagli Stati Uniti non ne accetto. Chávez dopotutto è stato democraticamente eletto e può fare quello che democraticamente gli pare, o meglio quello che gli consente la legge e la costituzione del suo paese. Mentre in molti altri paese la democrazia è calpestata ma non gliene frega un cazzo a nessuno. Curiosamente, parliamo di paesi con poco petrolio, come ad esempio il Guatemala. E lasciamo stare l'Italia, per pudore.
Io penso che Chávez non sia perfetto, che abbia fatto qualcosa d'importante per il Venezuela ma sicuramente la vita lì non sia tutta rose e fiori. Ma il raffronto non va fatto tra Venezuela e Canada, per dirne una a caso. Bisogna raffrontare il Venezuela di oggi col Venezuela di vent'anni fa e il Venezuela di oggi con il resto dell'America Latina per poter dire oggettivamente se Chávez stia facendo bene. Noi la "questione meridionale" non l'abbiamo risolta in 150 anni abbondanti.
A questo punto i miei pochi lettori avranno detto: vabbè, ma in sostanza? Che fino ad ora hai parlato solo di fuffa.
Ebbene, la sostanza arriva: non ho le notizie e le competenze per un giudizio pratico su Chávez, e d'altra parte per averlo dovrei andare in Venezuela magari parlare con qualche venezuelano. Tuttavia di una cosa sono certo: la vittoria di Chávez ha un valore altissimo, perché ad oggi è il volto dell'alternativa al simpatico sistema economico vigente. Chávez che vince ci ricorda che un altro mondo è possibile.

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