martedì 9 ottobre 2012

TINTIN, di Hergé

Ho finalmente finito di leggere tutte le avventure di Tintin, dalla prima, molto grezza, nel paese dei Soviet, al'ultima, solo abbozzata per la morte dell'autore, sull'Alph-Art. Leggere tutte le avventure di seguito è sempre interessante, in questo modo si può vedere tutta l'evoluzione del fumetto. Il disegno, da approssimativo inizia a diventare sempre più chiaro e definito. Il povero Milou, figura chiave deve lasciar spazio, nel corso del tempo, all'incomparabile capitano Haddock, uno dei personaggi più riusciti nella storia del fumetto. L'oscar del fumetto come miglior personaggio non protagonista sarebbe suo per acclamazione. A tal proposito è avvincente scoprire il capitano a piccoli passi; dalla sua prima apparizione in sordina inizia a prendere possesso del fumetto fino a diventare indispensabile. Ci si chiede come è stato possibile legegre le prime storie senza di lui.
Tintin è un personaggio che può dar fastidio. Pieno di ideali, di speranze, e destinato però a vincere sempre e comunque, visto che ha conoscenze in alto. Mi riferisco all'uomo che lo disegna, non fraintendete. Un po' mi irrita, devo ammetterlo. A volte è troppo, dai, va bene una botta di culo ma si rischia di sfiorare il ridicolo. Voglio dire, Corto Maltese si presenta legato a una zattera alla deriva, dopo che il suo equipaggio si è ammutinato. Nella stessa situazione Tintin avrebbe costruito da sé una zattera e di passaggio avrebbe anche salvato qualcuno. Per non parlare del fatto che si può permettere di non fare un cazzo nella vita.
Ma come si può voler male a Tintin? Il reporter giramondo, che insegue sempre la giustizia, che difende chi è più debole e sfortunato; è la persona che tutti vorremmo conoscere, che vorremmo come amico, perché sappiamo che non ci tradirà mai, che se tutti fossero come lui il mondo sarebbe migliore. La persona che ci rende ottimisti perché in fondo se esistono persone come lui allora c'è speranza. Non è ingenuo, sa che ci sono i cattivi e li affronta, con notevole successo. Semplicemente, è buono, semplice. Tintin è la persona che vorremmo essere, non solo per i suddetti vantaggi, perché Tintin è il bambino che è rimasto in noi.

Voto: 4,5/5

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