lunedì 9 dicembre 2013

DODICI, di Zerocalcare

Ed è poker, signori. Quarto volume, quarto capolavoro. Con questo spariscono i pochi dubbi rimasti: genio assoluto. Poi è di Roma, quindi gli da anche quel qualcosa in più. Che purtroppo non tutti possono capire. Gente che non potrà mai comprendere cosa vuol dire "REBIBBIA REGNA".
Scenario insolito, una Rebibbia in preda ad un'invasione di zombi e Calcare, Secco, Cinghiale e Katja a cercare una via d'uscita. Chi più chi meno. Rispetto al solito c'è una trama più strutturata, anche se i continui flashback o flashforward a seconda del punto di vista non fanno capire un cazzo alle menti semplici per un po'. Rimane comunque nello sfavillante solco lasciato dagli altri fumetti, un fantastico mix tra nostalgia, umorismo e riflessioni inaspettatamente serie. Di solito per i fumetti non lo faccio, ma questa era troppo bella per non scriverla - e ce ne sarebbero molte altre:
Come se chiama 'sta cosa? Appartenenza? Te non c'hai la stessa cosa per Nottingham?
"Se chiama paura", mi disse Lady Marian. "Paura di vivere".
Mah. Che il coraggio invece sia morì nudo nel bosco perché uno s'è magnato l'erbaccia fatto come una pigna, come Into the Wild, è tutto da dimostrà.
L'unica cosa che ancora mi sfugge è il titolo: perché Dodici? Eppure l'ho riletto due volte, ho fatto le due e mezza di notte e non ho trovato niente. Dettagli. Ora, in attesa della manita, non resta che leggere il blog ogni maledetto lunedì su due.

Voto: 5/5

2 commenti:

  1. come perché "dodici"?...sono le ore in cui si svolge la narrazione, nota che ogni tot ti indica in che ora si svolge l'azione... =)

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    1. Che dire... preso dalla lettura qualcosa mi è sfuggito... Grazie!

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