martedì 10 gennaio 2012

PANINO AL PROSCIUTTO, di C. Bukowski

Secondo libro dell'anno in cantiere. Ero un po' scettico quando l'ho comprato, non so perché ma non mi ispirava, poi dopo aver letto Pulp e Post Office avevo l'idea di aver già letto il meglio. In effetti Ham on Rye non è all'altezza degli altri due, ma ciò non toglie che sia un gran bel libro; con la consueta crudezza e brutalità è raccontata la storia di Henry "Hank" Chinaski, il mitico alter ego di Bukowski, dalle elementari fino al college. Povertà, alcolismo, sesso, i genitori..
Tutto ciò che serve per crescere in modo sano nel fantastico paradiso chiamato America, dissacrato in maniera impietosa da Bukowski, sempre pronto a mostrare il lato oscuro del capitalismo. C'è poco altro da dire: se avete già letto Bukowski, sapete di cosa stiamo parlando; se non lo avete mai letto, è ora che iniziate a farlo.
Prima di passare alle citazioni, che sono il motivo principale per cui ho scritto questo post, due appunti per me: possibile che una volta su due almeno un accenno di polemica sul capitalismo lo devo mettere in mezzo? E poi, se lo avete letto, se non lo avete letto.. ma a chi sto parlando, chi cazzo legge quello che scrivo?
Ed ora le citazioni:
All'età di venticinque anni la maggior parte della gente era finita. Un'intera fotturta nazione di teste di cazzo che guidavano automobili, mangiavano, facevano figli, tutto nel peggior modo possibile, vere stronzate, come votare per il candidato alla presidenza che forniva un'immagine il più possibile simile alla loro.
La struttura familiare. La famiglia come mezzo per trionfare sulle avversità. Ci credeva davvero. Prendete la famiglia, mescolatela con un po' di Dio e di Patria, aggiungeteci dieci ore di lavoro al giorno e la pappa è pronta.
Perché cazzo non ero un giudice del tribunale superiore, oppure un pianista concertista? Perché per diventare qualcosa del genere ci volevano buone scuole e buoni insegnanti, e le buone scuole e i buoni insegnanti costano un sacco di soldi. Io comunque non volevo essere qualcuno. E ci stavo riuscendo alla perfezione.
Era il destino comune. Eravamo tutti immersi in un calderone di merda. Non c'era via d'uscita. Ci avrebbero annegati tirando lo sciacquone.
Voto: 4/5

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