mercoledì 4 gennaio 2012

Storie di folle ordinarietà

Ho appena terminato la pubblicazione del mio nuovo libro.
Diciamo che è simile al precedente, sono sempre racconti, storielle, anche se più riflessive, più introspettive.  Forse è dipeso dal momento in cui l'ho scritto, ma mi sembra leggermente più amaro, anche se sapete bene che una cazzata ogni cinque minuti non riesco a non dirla. Meno spazio al passato e ai ricordi e maggiore spazio al presente e alle inquietudini, grandi e piccole, che ho incontrato negli ultimi mesi.
Poi c'è tutta la lunga parte sul Perù, che personalmente mi piace di meno, ma forse è perché l'ho vissuta e rileggendola mi emozionava ripensarci ma non era la stessa cosa che vivere quelle esperienze. Magari chi non è mai stato in Perù la trova interessante. Io l'ho scritta più che altro per lasciare traccia del nostro passaggio in terra sudamericana.
Comunque mi sembra un lavoro dignitoso, che verrà venduto a prezzo di costo perché scrivo per piacere e diletto e non per fare soldi. Tanto se qualcuno se lo comprerà sarà qualche amico, mi sembra indelicato rubare soldi agli amici. Questa volta ho curato la pubblicazione con più attenzione, quindi non dovrebbero esserci errori di battitura e l'impaginazione e la copertina sono tutto frutto di scelte ponderate e spesso hanno richiesto ore. Niente è lasciato al caso. In particolare le continue citazioni dei Rein, che devono diventare il mio gruppo feticcio, un simbolo come il Big Kahuna Burger e le Red Apple per Tarantino. Mi piacerebbe che qualcuno leggesse il mio libro e scoprisse i Rein grazie a me. Per ora, purtroppo, i miei pochi, pochissimi lettori sono già fan dei Rein.
Il mio obiettivo di vendita, obiettivo che rappresenta un'ambizione di fama, è dieci copie. Ma secondo me non arrivo a cinque, anche perché due li regalo e mi sono fatto fuori una fetta consistente di acquirenti.
Non so se scriverò ancora; per le storie brevi, come quelle contenute nei miei due libri, userò questo blog; per le storie lunghe non saprei. Non ci ho mai provato, anche se ho in mente qualcosa. Di sicuro non voglio mettermi fretta: per terminare questo libro entro il mio compleanno, perché volevo dare l'annuncio ufficiale nel giorno del mio compleanno, ho dovuto lavorare a ritmi serrati e così facendo si perde il piacere di scrivere. Lo scrivere è arte, serve ispirazione e l'umore adatto. Non si scrive a comando.Si scrive quando se ne sente il bisogno.
Il mio libro su Amazon 

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