lunedì 2 luglio 2012

Bastardi senza gloria: Italia-Spagna 0-4

La vita mi aveva insegnato che il mondo è ingiusto, che le cose non vanno come dovrebbero. Sapete, le solite cose, non abbiamo un futuro, c'è crisi e così via. Purtroppo, ieri sera non è andata così, è andata nel modo giusto, perché hanno vinto i più forti.
Inutile fare discorsi sul risultato. 4-0, 8-1, 0-0 e sconfitta ai rigori, in una finale esistono solo due risultati: vittoria e sconfitta. Chiedetelo alla Francia del 2006, all'Olanda del 2010, all'Italia del 1994, se sono più soddisfatti di aver perso di poco e ai supplementari o ai rigori. Ti rode di più, per un po', ma già a settembre quello che rimarrà sarà un misero secondo posto.  Misero perché siamo l'Italia, siamo quattro volte campioni del mondo e per noi esiste solo un risultato soddisfacente: la vittoria.
Poi va detto che non è assolutamente un 4-0 che rispecchia quanto visto in campo. Un 2-0 meritato, ma siamo rimasti in partita, vivi, fino al sessantesimo, quando l'effetto di un limoncello bevuto giorni prima fa effetto su Prandelli e mette dentro Thiago Motta. Rimaniamo in dieci e lì è finita. Prendere un 3-0 in dieci e un 4-0 in nove, che anche Balzaretti è andato, non mi interessa. Non sono quelli i gol che mi fanno male o  mi preoccupo. E dico anche un'altra cosa, ammiro la Spagna. Perché così si gioca a calcio, niente pietà, l'avversario si rispetta giocando dall'inizio alla fine. Mi sarei sentito umiliato se avessero fatto torello fino alla fine.
Erano più forti, ma ce la siamo anche cercata. Una squadra che è stata quasi sempre in debito d'ossigeno è stata presentata con molti elementi non al meglio,vedi Chiellini e De Rossi. Giocare ogni partita con un cambio obbligato - Cassano - non è il massimo. Inserire un giocatore con problemi fisici, che ha deluso in tutte le partite che ha giocato e che non è adatto a fare il trequartista al posto del trequartista titolare non è la mossa migliore per cercare di riprendere una partita in cui sei sotto due a zero. Ma forse sarebbe cambiato poco, correvano comunque di più, forse neanche provare a togliere le ragnatele dalle seggioline di Diamanti, Giovinco, Nocerino e Borini sarebbe servito. Anzi, almeno abbiamo un alibi.
Il problema è che non vedo futuro, questa squadra fra qualche anno è andata, non ci sono sostituti all'altezza.  Ripetersi sarà sempre più difficile se non cambia qualcosa nel calcio italiano.
Nonostante tutto, onore a questa squadra e a Prandelli, che in fondo ha ottenuto più di quello che ci si aspettava ma soprattutto ci ha sempre provato, anche in finale finché siamo rimasti in undici. Per una volta ho visto una squadra con un gioco. Non è molto, ma si può ripartire da qui.

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