lunedì 16 luglio 2012

NEVEN, di J. Sacco

Parlando solo da un punto di vista tecnico, è fantastico. Disegno morbido, a tratti arrotondato; la lunghezza giusta, che non annoia ma allo stesso tempo non è troppo breve; una narrazione non lineare, con il prologo ambientato nel 2001 e poi varie storie, o meglio varie parti della storia, che saltellano tra gli anni 90 per arrivare all'ovvio epilogo ancora nel 2001.
Ma la parte più difficile è l'argomento, la guerra in Bosnia vista da un giornalista che come spalla per le sue ricerche sceglie il più improbabile degli individui, Neven, appunto. Il merito di Sacco è regalare un quadro del conflitto concreto e reale, senza tuttavia rinunciare a momenti di ironia, soprattutto quando c'è Neven in scena, evitando di scadere in un banale bollettino di guerra.
Oltre alla grandiosità del fumetto di per sè, mi ha fatto molto riflettere. La guerra in Bosnia non è una guerra lontana, né nel tempo che nello spazio; è accaduto venti anni fa, io ero nato. Ed è accaduta a qualche centinaio di km dall'Italia. Non è una di quelle cose lontane che si studiano nei libri di storia, o in paesi così distanti che neanche siamo sicuri che esistano davvero.
Leggevo di rapine, di bombardamenti, di esecuzioni sommarie, le storie dei signori della guerra, vedevo una città ridotta in macerie, carri armati e per un istante ho avuto l'impressione che fosse tutta una storia di fantasia, che in Europa venti anni fa non poteva esistere davvero qualcosa del genere.
Uno dei migliori acquisti dell'anno, che verrà al più presto seguito da qualche altra opera di questo grande fumettista maltese.

Voto: 5/5

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