giovedì 9 gennaio 2014

Epic Fail, Epic Win

Ho ripreso in mano un Topolino dopo mesi. Una sensazione strana, una volta li leggevo e rileggevo mentre quest'ultima volta non mi ha entusiasmato più di tanto. Sto crescendo? L'età aumenta, non si discute, ma i sei campionati, la Champions League, le sei Coppe di Lega, le cinque FA Cup, la Coppa Uefa e probabilmente qualche altra cosa ancora vinti a Championship Manager 01/02 alla guida del Colwyn Bay, portato dalla Northern Conference al trono d'Inghilterra e del mondo nel giro di vent'anni probabilmente potrebbero far sorgere dubbi in alcuni. La qualità delle storie è in calo? Probabilmente sì, ma il discorso è più ampio. Il vero problema è che tutte le storie di Topolino sono basate su due grossi e vincolanti presupposti: sono collocate in una dimensione atemporale, in cui passato e futuro risultano molto vaghi; e si tende a caratterizzare in maniera semplicistica i personaggi. E vado a decifrare per i più e in parte a me stesso cosa voglio dire.
Leggere nel 2013 di un Paperon De' Paperoni che ha partecipato alla corsa all'oro nel Klondike lo rende chiaramente irreale, e questo vale per tutto. C'è stato, c'è sempre e sempre ci sarà. Qui, Quo e Qua non crescono mai, vanno a scuola da prima della Guerra Mondiale. Non c'è un domani, non c'è la memoria del passato, che è l'ideale per una produzione seriale ma fa perdere spessore al fumetto. Ogni storia è completamente slegata dalle altre, nel modo più assoluto.
Inoltre i protagonisti sono delle macchiette, degne della Commedia dell'Arte: il fortunato, lo sfortunato, l'avaro, lo svampito, il buono, il cattivo. E anche questo contribuisce ad una superficialità generale, già sai che se c'è una storia con Paperino qualunque cosa di buono combinerà andrà a finire male.
Ma non è sempre stato così. O meglio, non è solo questo. Possiamo trovare dei fumetti epici, anche nel grande mare di Walt Disney. Tutto ciò è stato possibile grazie a Don Rosa.
Le sue opere contravvengono proprio ai due capisaldi dei fumetti di Topolino: i personaggi hanno una caratterizzazione molto approfondita, complessa; e soprattutto, le storie sono definite temporalmente: sono tutte ambientate negli anni 50. Ecco le sue parole:
Io non ho percezione di un "mondo Disney" dove i personaggi non invecchiano mai. Questo mi lascia perplesso. [...] E non posso capire chi vuole vedere questi personaggi come creature da favola immortali. Perché dovrebbero essere immortali? Quando leggo Asterix o Calvin e Hobbes o (riempite il vuoto) non penso di star leggendo storie su un essere immortale sovrannaturale. Semplicemente so che le storie si svolgono quando il personaggio ha un certo aspetto. Calvin non cresce mai, ma non perché sia immortale [...]
Non mi dà però fastidio che si continui a produrre storie (da parte di altri scrittori e disegnatori) che mostrano Paperino e Paperone (apparentemente) vivi nel presente. Va bene -- non sono fatti miei. Io faccio solo le mie storie. E ho un'idea diversa. Ci sono molti personaggi classici che sono rimasti famosi per decenni, su cui si continua a produrre nuove storie... come Sherlock Holmes, o the Shadow, o Doc Savage. Ma queste nuove storie non sono mai ambientate nel presente -- le nuove storie di Sherlock Holmes sono ambientate nell'epoca vittoriana. I film su The Shadow e Doc Savage sono ambientati negli anni trenta. Quella è l'epoca di quei personaggi, altrimenti non funzionano. Ecco come io vedo le mie storie di Paperone, basandomi sul mio modo di vedere i personaggi di Barks.
C'è anche un suo intervento in cui dice che non disegnerebbe mai Topolino perché è un personaggio che non gli dice nulla, e mi fa molto piacere, ma stiamo andando fuori tema.Addirittura c'è una vignetta storica, in cui si vedono Paperina e Paperino, invecchiati e sposati, assieme ai nipotini finalmente cresciuti, di fronte alla tomba di Paperon de' Paperoni. Un evento unico nel mondo fatato Disney, in cui nessuno muore.

Questo ha fatto sì che pur essendo dei paperi e pur avendo dei nomi che in italiano non sono il massimo, nelle storie di Don Rosa ci troviamo a delle storie vere, vive. La vetta più alta della sua produzione non può essere che The Life and Time of $crooge McDuck, la più grande biografia a fumetti mai realizzata. Tutta la vita del mitico Paperon de' Paperoni, dall'infanzia in Scozia fino alla realizzazione del suo impero finanziario e l'incontro con i nipoti. La sua incredibile vita, il rapporto con la famiglia. Qualcosa di ineguagliabile. Come Tolkien che ha costruito tutto un mondo, a partire dalla sua creazione e dai suoi dei, così Don Rosa ha costruito tutto l'universo di Paperon de' Paperoni, degnamente rappresentato dall'albero genenalogico della famiglia Duck:


Grazie a Don Rosa,  il mondo dei paperi di Carl Barks è entrato nella Leggenda.

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