domenica 5 gennaio 2014

LA TEMPESTA, di W. Shakespeare

Sì, lo so, parliamo di Shakespeare, un classico, ma che ci devo fare, non mi è piaciuto. E non credo che la traduzione, fatta con un ampolloso, o meglio palloso italiano e risalente al 1911 abbia influito più di tanto. Di Shakespeare ho letto anche Macbeth e Amleto, oltre ad aver visto Romeo e Giulietta e il sogno di una notte di mezza estate. E difatti quest'ultimo, che a parer mio è simile alla tempesta, non mi ha mai fatto impazzire, sebbene per vari motivi l'ho visto rappresentato a teatro più volte.
Il punto è che la trama mi sembra inconcludente, alla fine tutti d'accordo, tutti fanno pace, perdoni, matrimoni. Che senso ha? Tutta la vendetta, il rancore accumulato negli anni che svanisce nel giro di un atto. E neanche sono uno che ha una passione per i drammi. D'altra parte mi piace ancora meno quando c'è di mezzo la magia, gli spiriti. E poi vuoi mettere Alonzo, Sebastiano, Ferdinando, Prospero(!) con figuri del calibro di Rosencrantz e Guildenstern?
Ci fossero fra me e Milano venti coscienze potrebbero gelare e liquefarsi prima che una qualche molestia mi recassero.
Noi siamo tessuti con la stessa trama dei sogni ed è la piccoletta vita nostra dal sonno circondata!
Voto: 2/5

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