mercoledì 28 marzo 2012

MANOSCRITTI ECONOMICO-FILOSOFICI DEL 1844, di K. Marx

I tre manoscritti da un lato sono molto importanti perché si intravede un Marx più incisivo, che inizia ad affrontare il tema del comunismo, ma soprattutto definisce il concetto di alienazione; dall'altra parte sono frammentari, quindi non si riesce a portare a compimento il pensiero.
L'idea principale sviluppata è il contrasto che la società capitalista, fondata sull'interesse privato, crea tra gli uomini, costringendo la maggior parte di essi, ovvero la classe operaia, all'infelicità. La causa di ciò è, come detto, l'alienazione dell'uomo, che perde la sua umanità riducendosi a strumento di lavoro e pensa solo a soddisfare i suoi bisogni primari.

Marx insiste molto sul tema dell'emancipazione umana, che passa necessariamente per il socialismo e l'ateismo. Ovvero l'emancipazione mentale dalle catene della religione e quella materiale dalla proprietà privata dei mezzi di produzione, che rappresenta la colonna portante del capitalismo e dalla quale nascono tutte le disparità economiche. Difatti, la conseguenza è che per il capitalista possessore dei mezzi di produzione l'operaio è visto come una macchina, da acquistare al minore prezzo possibile e da sfruttare il più possibile. Un costo, insomma, una materia prima. L'operaio non può opporsi, perché deve mantenersi, ha bisogno di lavorare per vivere e non è in grado di dettare condizioni.
Le basi del pensiero filosofico di Marx in un centinaio di pagine. Peccato che verso la conclusione Marx si convinca che per capire a fondo il problema è necessaria un'analisi approfondita della Fenomenologia dello spirito di Hegel. Saranno una ventina di pagine in cui volano paroloni come essere, non oggettività, negazione della negazione, estraniazione, autocoscienza e altre cose di questo genere. In pratica, non ci si capisce un cazzo. E poi a che serve? Eravamo partiti bene, salario, capitale, sfruttamento, rendita fondiaria, condizione operaia, ateismo, socialismo, emancipazione umana.. e mi concludi così? Perché?
Spero che nei prossimi libri non ci siano ulteriori deviazioni dai binari della concretezza.
La domanda di uomini regola necessariamente la produzione di uomini come di ogni altra merce. Se l'offerta è molto maggiore della domanda, una parte degli operai è costretta alla mendicità o a morire di fame. L'esistenza dell'operaio è quindi ridotta alla condizione di esistenza di ogni altra merce. L'operaio è divenuto una merce, ed è una fortuna per lui se può trovare un acquirente.
In generale bisogna rimarcare che là dove l'operaio i el capitalista soffrono ugualmente, l'operaio soffre nella sua esistenza, il capitalista nel guadagno della sua morta mammona. L'operaio deve lottare non soltanto per i tuoi mezzi fisici di sussistenza, ma anche per ottenere lavoro, cioè per avere la possibilità , i mezzi di realizzare la sua attività. 
Essi non hanno attaccamento nè riconoscenza per i loro capi; né questi sono legati ai loro inferiori da alcun sentimento di benevolenza; non li conoscono come uomini ma solamente come strumenti di produzione che devono sfruttare il più possibile con la minore spesa possibile.
L'impiego del capitale più vantaggioso per il capitalista è quello che, con uguale sicurezza, gli procura il maggior profitto. Questo impiego non è sempre il più vantaggioso per la società.
Di conseguenza nel suo lavoro egli non si afferma, ma si nega, non si sente pago, ma infelice, non sviluppa alcuna libera energia fisica e spirituale, ma mortifica il suo copro e rovina il suo spirito.
Un forzato aumento del salario [...] non sarebbe quindi nient'altro che una migliore retribuzione da schiavi e non conquisterebbe né all'operaio né al lavoro la loro umana destinazione e dignità.
Il salario ha dunque esattamente lo stesso significato del mantenimento, della manutenzione di ogni altro strumento produttivo, [...] o dell'olio che viene applicato agli ingranaggi per mantenerli in movimento.
Quanto meno tu mangi, bevi, compri libri, vai a teatro, a ballare, all'osteria, quanto meno pensi, ami, teorizzi, canti, dipingi, tiri di scherma, ecc., tanto più risparmi, tanto maggiore diventa il tuo tesoro, che né i tarli né la polvere consumeranno, il tuo capitale. Quanto meno tu sei, quanto meno manifesti la tua vita, tanto più hai; quanto più esteso è l'ambito della tua vita alienata, tanto più accumuli della tua essenza estraniata.
Voto: 3,5/5

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