giovedì 22 marzo 2012

Sei Nazioni 2012, il pagellone

Messo in saccoccia il Sei Nazioni di quest'anno, è tempo di bilanci.

GALLES: 10
Il voto è abbastanza scontato per i gallesi. D'altra parte, quando vinci tutte le partite del torneo e dimostri sul campo di essere la squadra più forte dell'emisfero nord, si può solo applaudire con rispetto. Dopo le semifinali mondiali, una grande conferma per i dragoni. Sarà molto interessante l'anno prossimo: di solito, il Galles ha la simpatica tendenza ad altalenare un Grande Slam a un torneo deludente. Ad esempio, dopo il Grande Slam del 2005, l'Italia pareggiò a Cardiff 18-18 nel 2006 e vinse per la prima e finora unica volta contro di loro 23-20 al Flaminio. Visti gli avversari attuali, però, non saprei proprio chi possa impensierire il Galles nel breve periodo.

INGHILTERRA: 7 
Un risultato tutto sommato ampiamente sufficiente per gli inglesi. Sul piano del gioco c'è molto da migliorare, hanno rischiato di perdere contro l'Italia, le cose che non vanno ci sono. Ma nonostante tutto, si sono piazzati al secondo posto, perdendo solo contro l'invincibile Galles e hanno mostrato di essere in crescita nell'ultimo incontro contro l'Irlanda. Senza dubbio, gli avversari di quest'anno hanno aiutato: se la Francia e l'Irlanda fossero state quelle di qualche anno fa, sarebbe andata diversamente; ma non lo sono state, quindi l'Inghilterra si accomoda al secondo posto e può guardare le altre dall'alto. O meglio, dal meno basso, avvolta nella sua aurea mediocritas.

IRLANDA: 6 
Un torneo senza infamia e senza lode per gli irlandesi, che sia accomodano a centro classifica dopo aver vinto contro i deboli, perso contro i forti e pareggiato contro i francesi. al devastante secondo tempo contro l'Italia non è seguito un riscontro nelle altre partite. Potevano affossare la Francia e si sono fatti riprendere; potevano fermare il Galles e non ce l'hanno fatta; potevano battere l'Inghilterra e arrivare secondi e hanno perso con uno scarto notevole. Forse ha pesato l'assenza di O'Driscoll, forse la squadra va rinnovata, forse è stata solo un'annata storta. Poteva andare peggio.

FRANCIA: 4
Erano i favoriti, si sa; i vicecampioni del mondo sembravano non avere rivali, ma inesorabilmente sono crollati. Già durante l'esordio con l'Italia non hanno dimostrato tutta la superiorità che ci si aspettava; la vittoria di misura contro la Scozia è il preludio alla catastrofe: pareggio contro l'Irlanda, che non compromette le possibilità di vittoria ma lancia un segnale d'allarme, poi la sconfitta in casa contro gli inglesi, che li estromette dalla corsa verso la vittoria. Chiusura infine al Millennium Stadium con un'altra sconfitta. Diversamente dagli irlandesi, vincere solo le due partite contro le squadre oggettivamente più scarse, per di più neanche dilagando, è un fallimento.

ITALIA: 6,5 
Non è un mistero che Italia-Scozia ha lo stesso valore di un derby: salva la stagione. Ma quest'Italia merita un mezzo punto d'incoraggiamento per le cose buone viste: l'atteggiamento combattivo, senza alcun timore reverenziale, un gioco alla mano propositivo e una difesa che ha quasi sempre retto la pressione offensiva avversaria. Non ci sono state sconfitte clamorose e umilianti, abbiamo segnato sempre una meta, tranne contro il Galles. Negli anni passati la meta era un'ideale a cui tendere. Cosa è mancato? Come sempre, qualcuno che sia capace di trasformare i calci piazzati. Non abbiamo perso partite per questo motivo, ma così non va. Mirco è un ripiego, Burton e Botes non danno garanzie sufficienti. Soprattutto, però, all'Italia mancano i secondi tempi. Puntualmente, al massimo arriviamo al cinquantesimo, poi spariamo. Galles e Irlanda ne hanno approfittato per consolidare il vantaggio, l'Inghilterra per batterci immeritatamente, la Scozia solo per farci tremare. Ma è inammissibile che ci sia questo cedimento. Per l'anno prossimo, ho buone speranze. Se proseguiamo su questa strada, possiamo ottenere anche due vittorie. I test-match di giugno e di novembre sapranno darci qualche indicazione in più.

SCOZIA: 5
Cinque sconfitte su cinque, senza dare mai l'idea di potercela fare. L'Italia ha giocato bene contro tutte le avversarie, anche se a tratti; per la Scozia non si può dire lo stesso. Contro l'Italia non hanno saputo sfruttare un secondo tempo lasciato a disposizione, riuscendo a fare appena tre punti. Mi dispiace vedere gli scozzesi sul fondo, ma visto che la battaglia è, tranne in rarissime occasioni, tra loro e noi, non c'è alternativa: molto probabilmente l'anno prossimo il cucchiaio di legno verrà deciso a Murrayfield.

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