martedì 12 giugno 2012

L'ANNO IN CUI NON SIAMO ANDATI DA NESSUNA PARTE, di E. Guevara

Delusione, delusione. Non sempre mi dice bene. Il libro l'avevo comprato mentre facevo acquisti su ebay attirato dal titolo, quindi il rischio c'era.
La materia è interessante, è il diario del Che in Congo, nel 1965. Solo che è stato scelto un modo di esporre eccessivamente dispersivo. Tutti i paragrafi, di poche pagine, sono formati da diversi interventi brevi tratti dal suddetto diario del Che e da interviste fatte non so quando agli altri partecipanti, cubani e congolesi.
In maniera confusa e caotica scopriamo lo sfacelo di una rivoluzione persa in partenza, con i capi congolesi che si tengono ben distanti dal conflitto e i soldati congolesi che sono convinti che una magia dello stregone li renda immuni alle pallottole.
Forse in minima parte la delusione è anche dovuta al fatto che la storia finisce male, con lo sbando dei congolesi e il ritorno a casa dei cubani. Comunque sia, da un libro di questo tipo gradisco maggior ordine. Se ho voglia di leggere qualcosa con un'impostazione meno classica, mi rileggo Rayuela.
In qualche cosa i congolesi assomigliavano ai cubani: erano casinisti, si nascondevano le cose a vicenda e si facevano scherzi e dispetti. (Dreke)
E non è la tua mamma che sta parlando, ma una vecchia signora che aspira a vedere il mondo intero convertito al socialismo. (Celia de la Serna)
Questa è la storia di un fallimento, che riporta i dettagli aneddotici, come si usa con le esperienze di guerra, ma comprende anche osservazioni e spirito critico, dato che, se una qualche importanza può avere tale resoconto, essa è legata alla possibilità di ricavarne una serie di esperienze positive, ma lo è anche la sconfitta, e ancor più, secondo la mia opinione, quando in un caso come questo, i protagonisti e i relatori sono stranieri che hanno rischiato la vita in un territorio sconosciuto, dove si parla una lingua diversa e al quale li uniscono soltanto i legami dell'internazionalismo proletario, inaugurando un metodo non praticato nelle guerre di liberazione moderne. (Che)
Quello che fecero i cubani per il nostro paese non potrà essere dimenticato. Non so se ci sarà mai un altro popolo capace di altrettanto. Loro sono morti al nostro fianco, hanno sofferto la fame con noi, hanno indossato gli stessi stracci che portavamo noi. (Alexis)
Voto: 2,5/5

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