giovedì 7 giugno 2012

SAM PEZZO, di V. Giardino

Approfittando di un corposo buono libri, ho acquistato la serie delle completa delle avventure di Sam Pezzo, realizzate da Vittorio Giardino tra il 1978 e il 1983. Il bello è che mi ricordavo di volerlo comprare, ma non avevo idea del perché.
Leggendolo, ne ho dedotto due motivi: l'autore è uno dei principali fumettisti italiani e il genere è hard-boiled. Tra l'altro ho letto che era un ingegnere elettronico; un giorno si è rotto il cazzo, ha mollato il lavoro e si è dedicato alla sua passione di sempre: il fumetto. Interessante, molto interessante.
Sono una decina di storie, non molto lunghe purtroppo e c'è da dire anche che sarebbe stato meglio leggerlo qualche mese fa, nel mio periodo noir in cui avrei apprezzato maggiormente l'investigatore privato con l'impermeabile che prende un sacco di cazzotti, fa il cazzone ma in fondo ha un animo tendente al nobile ed è invulnerabile ai proiettili. Che volete farci, se il protagonista schiatta, va a puttane la serie. Non dimentichiamoci che Corto Maltese fa il suo esordio, nel lontano 1969 se non ricordo male, crocifisso su una zattera alla deriva.
Il punto di forza di questo fumetto è che è un ottimo hard-boiled in salsa italiana; è anche curioso, abituato a leggere di Marlowe in giro per Bay City o di Goodwin per la Fifth Avenue, veder spuntare Oreste e il tenente Manzo. Qualche inglesismo tuttavia Giardino se lo concede, come ad esempio Mint Street, realizzando uno spaghetti-hard boiled gustoso.
Il punto debole è che l'hard-boiled è di nicchia. E se siete arrivati a leggere fino alla fine senza aver capito bene cosa sia l'hard-boiled, non c'è bisogno che ve lo spieghi o vi informiate. Non fate parte della nicchia.

Voto: 4/5

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