martedì 14 maggio 2013

A SUD DI NESSUN NORD, di C. Bukowski

Dipende da me, che sono in una fase i cui i racconti non mi bastano? Dipende da Bukowski che ha scritto racconti troppo inconcludenti rispetto al solito? Ma forse sono i primi racconti, poi è migliorato col tempo. Oppure li ho letti nel momento sbagliato della giornata, magari non sono racconti da leggere a letto prima di addormentarsi.

Insomma, è il solito Bukowski, ci sono sempre i soliti sbandati ubriachi, c'è sempre il tono grottesco a cui siamo abituati e forse potrebbe anche essere che dopo un po' ti rompi i coglioni. Ma non è così, non è solo per questo. Stavolta, nonostante un titolo tra i più belli che conosca, davvero i racconti non hanno senso. Iniziano e non finiscono, ogni volta ti chiedi: e quindi? Non si fa così, Hank.
Sapete, a volte se un tipo non crede in quello che fa, se la cava molto meglio, perché è libero da implicazioni emotive.
Non mi era mai andata l'idea di giurare fedeltà alla bandiera. Era noioso e imbecille. Avevo sempre preferito giurare fedeltà a me stesso, ma ormai ero lì, così ci alzammo ed eseguimmo. [...] Non mi importava niente della minaccia comunista, né di quella nazista. Volevo ubriacarmi, volevo scopare, volevo fare una buona mangiata, volevo cantare davanti a un boccale di birra in un sudicio bar, fumandomi un sigaro. Non avevo coscienza. Ero uno sciocco, uno strumento.
Ci aveva fottuti alla grande. Ma non potevamo ricorrere alla legge perché, se non hai un quattrino, la legge smette di funzionare.
Quello che rifiutavo della non era il fatto che avrei dovuto uccidere qualcuno o essere ucciso senza ragione. La cosa mi sembrava irrilevante. Quello che non potevo sopportare era l'idea di essere privato del diritto di starmene in una stanzetta a digiunare, a bere vino da quattro soldi, a uscire di testa a modo mio quando mi andava.
L'assicurazione contro la disoccupazione scadeva ed eccoci lì come topi, topi che non avevano un posto dove nascondersi, topi con l'affitto da pagare, pance vuote che avevano fame, cazzi che diventavano duri, l'umore sotto i tacchi, senza educazione esenza un mestiere. Una bella merda, come si suol dire, ma questa è l'America. Ci accontentavamo di poco, ma quel poco non riuscivamo ad averlo. Una bella merda.
Voto: 3,5/5

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