A malincuore, ma non posso dare una sufficienza a questo libro. Ha una valenza intrinseca, ma come lettura risulta deludente. Al contrario degli altri diari, rielaborati per la pubblicazione, questo è un vero e proprio diario.
Appunti sull'andamento della guerriglia giorno per giorno, note scarne, promemoria.
Manca una parte riflessiva, se si escludono i riepiloghi mensili che sono comunque molto pratici: cose da fare, note positive e negative del mese, possibili sviluppi. Inoltre, il tutto è visto ovviamente dal punto di vista del manipolo comandato dal Che. Se non si conoscono bene i dettagli della vicenda, come le sorti degli altri gruppi guerriglieri o la risonanza della guerriglia in Bolivia nel mondo, la lettura diventa complicatta.
Quindi, scordatevi i Diari della Motocicletta. Diciamo che è un testo di approfondimento, per chi sa cosa è successo, ad esempio ha letto la magnifica biografia di Paco Ignacio Taibo II, ma vuole avere una visione completa.
Appunti sull'andamento della guerriglia giorno per giorno, note scarne, promemoria.
Manca una parte riflessiva, se si escludono i riepiloghi mensili che sono comunque molto pratici: cose da fare, note positive e negative del mese, possibili sviluppi. Inoltre, il tutto è visto ovviamente dal punto di vista del manipolo comandato dal Che. Se non si conoscono bene i dettagli della vicenda, come le sorti degli altri gruppi guerriglieri o la risonanza della guerriglia in Bolivia nel mondo, la lettura diventa complicatta.
Quindi, scordatevi i Diari della Motocicletta. Diciamo che è un testo di approfondimento, per chi sa cosa è successo, ad esempio ha letto la magnifica biografia di Paco Ignacio Taibo II, ma vuole avere una visione completa.
Abbiamo perso il miglior uomo della guerriglia e quindi una delle sue colonne, compagno mio fin da quando, quasi ancora un bambino, era staffetta della colonna 4, e poi fino alla liberazione e adesso in questa nuova avventura rivoluzionaria; della sua morte oscura si può solo dire, guardando ad un ipotetico futuro che tuttavia potrebbe tradursi in realtà: il tuo piccolo cadavere di capitano coraggioso ha dilatato nell'infinito la sua metallica impronta.
Sono arrivato ai 39 anni e si avvicina inesorabilmente un'età che mi dà da pensare circa il mio futuro guerrigliero; per adesso sono "in forma".
Questo è uno dei momenti nei quali si devono prendere grandi decisioni; un tale genere di lotta ci dà l'occasione di trasformarci in rivoluzionari, il più alto gradino a cui può giungere l'uomo, ma anche di diventare uomini nel senso più compiuto della parola: coloro che non riescono a raggiungere nessuno di questi livelli devono dirlo e lasciare la lotta.
Voto: 2,5/5
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