lunedì 6 maggio 2013

DIARIO IN BOLIVIA, di E. Guevara

A malincuore, ma non posso dare una sufficienza a questo libro. Ha una valenza intrinseca, ma come lettura risulta deludente. Al contrario degli altri diari, rielaborati per la pubblicazione, questo è un vero e proprio diario.
Appunti sull'andamento della guerriglia giorno per giorno, note scarne, promemoria.

Manca una parte riflessiva, se si escludono i riepiloghi mensili che sono comunque molto pratici: cose da fare, note positive e negative del mese, possibili sviluppi. Inoltre, il tutto è visto ovviamente dal punto di vista del manipolo comandato dal Che. Se non si conoscono bene i dettagli della vicenda, come le sorti degli altri gruppi guerriglieri o la risonanza della guerriglia in Bolivia nel mondo, la lettura diventa complicatta.
Quindi, scordatevi i Diari della Motocicletta. Diciamo che è un testo di approfondimento, per chi sa cosa è successo, ad esempio ha letto la magnifica biografia di Paco Ignacio Taibo II, ma vuole avere una visione completa.
Abbiamo perso il miglior uomo della guerriglia e quindi una delle sue colonne, compagno mio fin da quando, quasi ancora un bambino, era staffetta della colonna 4, e poi fino alla liberazione e adesso in questa nuova avventura rivoluzionaria; della sua morte oscura si può solo dire, guardando ad un ipotetico futuro che tuttavia potrebbe tradursi in realtà: il tuo piccolo cadavere di capitano coraggioso ha dilatato nell'infinito la sua metallica impronta.
Sono arrivato ai 39 anni e si avvicina inesorabilmente un'età che mi dà da pensare circa il mio futuro guerrigliero; per adesso sono "in forma".
Questo è uno dei momenti nei quali si devono prendere grandi decisioni; un tale genere di lotta ci dà l'occasione di trasformarci in rivoluzionari, il più alto gradino a cui può giungere l'uomo, ma anche di diventare uomini nel senso più compiuto della parola: coloro che non riescono a raggiungere nessuno di questi livelli devono dirlo e lasciare la lotta.
 Voto: 2,5/5

Nessun commento:

Posta un commento