mercoledì 15 agosto 2012

Hauptstadt der D.D.R.

Berlino non è brutta, ma non diresti che è bella. La porta di Brandemburgo, il Reichstag, ma in generale non è una città che colpisce, che passeresti tutto il giorno a guardare. Non ti riesce a dare le emozioni che si hanno passeggiando per Venezia o per Roma, o mentre con una birra in mano si ascolta musica per Temple Bar.
L'idea che ti pervade è la tranquillità. Nella sua maestosa modernità, tra infinite metropolitane, strade a otto corsie e edifici che si alzano verso il cielo, rimane comunque una città modesta, umile. Anche Londra ha metropolitane a non finire ma la gente va sempre di corsa, senza fermarsi. Per le vie di Berlino invece la gente va senza fretta.
Le ferite del passato, simboleggiate dai brandelli di muro e dalla striscia di mattoni che ne ripercorre tutto il tracciato, sono ampiamente commercializzate, come dimostra Checkpoint Charlie, ma non del tutto assorbite. Dopotutto è passato ancora poco tempo. Solo Trent'anni. Ma forse sono state all'origine della città attuale, alla ricerca di quiete dopo un passato difficile, simbolo della guerra fredda. Dopo mezzo secolo al centro dell'attenzione, anche i tedeschi sembrano diversi da come li immaginiamo di solito e da come sono in altre città, ad esempio a Monaco.
Berlino è una città a misura d'uomo, che ti conquista poco a poco; una delle poche città in cui potresti stare senza stancarti mai. Non è una città da visitare, è una città da vivere.

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