domenica 26 agosto 2012

L'atteso triplete nel Botxo

Le vie del Casco Viejo piene di bar e di gente e il lungofiume attorno al ponte dell'Arenal, pieno di chioschi, bancarelle e tendoni, dove potevi farti un primo, secondo, dolce, acqua, pane  e vino seduto in un ristorante a 10€ oppure un Katxi di Gagardo o Kalimotxo a 4€. Il negozio del tè che era chiuso, come la maggior parte dei negozi di Bilbao. L'altro negozio, che invece era aperto e da cui ho portato a casa un paio d'etti ri roba buona. I txurros comprati alla Churreria, anche se senza cioccolato. I negozietti dei cinesi che erano una garanzia, se ti serviva una bottiglietta d'acqua, una lattina di San Miguel, delle cartine, erano sempre aperti e ovunque. I fuochi d'artificio alle 22.45 che nonostante tutto almeno una volta sono riuscito a vedere.
I Kortatu che ogni tanto spuntavano tra le canzoni diffuse alla rinfusa. La raciòn di calamari, con l'ordine passato in cucina strillando, e il bicchiere di sagardo consumati alla sbarra del Café Bar Bilbao. Come chi è di casa. I pañuelos al collo della gente. Un posto a sedere in Plaza Nueva, dopo pranzo, in attesa di ripartire e sperando che non piovesse. I tizi che la sera accendevano la brace e vendevano spiedini. La funicular che in quanche minuto ti porta sul monte senza fatica, permettendoti di abbracciare la città dal parco Etxeberria con il lontananza la cattedrale di Begoña, a Deusto e Basurto. Il Nervion che scorre sinuoso per la città. L'arco del San Mamés che si vede anche da lassù. Lo stadio mezzo pieno, lo stadio che esplodeva ad ogni gol, il boato quando Aduriz, autore di una doppietta, è uscito dal campo, l'ovazione quando Ander Herrera, che si era limitato a fare il suo compitino, è uscito dal campo, l'incoraggiamento incessante dei tifosi per novanta minuti, la preoccupazione per ogni attacco avversario, l'applauso per gli avversari sconfitti. Ed era il preliminare di Europa League contro l'Helsinki mentre in città impazzava l'Aste Nagusia. Attraversare Zubizuri per dirigersi al Guggenheim. Una calca assurda, ragazzi e ragazze che a tarda notte pisciavano per strada come se niente fosse, il tempo che aveva virato decisamente per il brutto l'ultimo giorno. I pintxos e i bocadillos. Bar e negozi tappezzati da bandiere e striscioni dell'Athletic, e la gente in giro con la maglietta dell'Athletic che sembrava avessero vinto ieri la Champions. E invece ieri c'era sempre il preliminare con i finlandesi. Le scritte e gli striscioni e le canzoni in basco. I bicchieri di Bilboko Konpartzak. L'odore di Jamon che ti avvolgeva in quel negozio che vendeva Bocatas. L'Ikurriña che sventolava fiera nella città. Eskerrik Asko, Bilbo. Maite Zaitut.

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