lunedì 5 maggio 2014

Luci

Alla fine è come quando segui lo sport, devi trovare qualcosa in cui tifare. Anche se non te ne è mai fregato un cazzo, non te ne frega un cazzo e mai te ne fregherà un cazzo, ti guardi il tiro con l'arco a squadre alle olimpiadi e tifi Italia e ti trovi ad esultare quando con l'ultima freccia vincono l'oro come quando segnano un gol al derby. Beh, quasi.
Se comunque hai felpe, magliette, adesivi e discografia completa dei Ratti della Sabina e dei Rein e nel giro di un anno nessuno dei due c'è più, ti ritrovi perso. E cerchi qualcosa, una guida, qualcosa che è in grado di farti appassionare.
E le scelte non sono molte, nel panorama musicale sempre più improntato sulla banalità e sui talent show. Dicono che una volta la emme di Mtv significasse musica, ma certo è difficile immaginarlo vedendone la programmazione. E quindi la scelta è obbligata.
Vasco Rossi? Io conosco Vasco Regini, il Vasco da Gama, il País Vasco, Vasco Brondi. Non ne conosco altri.
Perché la domanda a cui non c'è ancora una risposta rimane questa:
Cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?

E ci teniamo stretti anche Dente e Giorgio Canali.

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