mercoledì 28 maggio 2014

IL PICCOLO POPOLO DEI GRANDI MAGAZZINI, di T. Pratchett

Per riprendersi da Dick non c'è altra soluzione. Una bella iniezione in tre dosi di Terry  Pratchett. Che oltre al benefico effetto di spazzare via tutto il malessere delle cronache del dopobomba mi condurrà, dopo qualche probabile intermezzo, al Mondo Disco.
Da un certo punto di vista è simile al Popolo del Tappeto: gente piccola, litigiosa, che vive in un mondo che non è quello che sembra, almeno per il nostro punto di vista. E per questa gente che vive in un grande magazzino, inteso come centro commerciale ma visto che il libro è di vent'anni fa ho preferito una denominazione più datata, cosa c'è di più normale che pensare che tutto il mondo -che poi è l'emporio, non esiste nulla al di fuori dell'emporio- sia stato creato da Fratelli Arnold (dal 1905)? Fantastico, e pensare che non siamo minimamente distanti dalla nostra quotidianità. Tutti i discorsi e le motivazioni di carattere religioso che possiamo sentire al giorno d'oggi sono le stesse che i Niomi hanno nel libro. E fino a prova contraria, il grande incontro tra le prove dell'esistenza di entrambi è ancora fermo sullo 0-0.
Soffermarsi su quest'argomento, però, per quanto interessante, è riduttivo. Anche perché molti altri aspetti della vita umana, più o meno, sono visti sotto un'altra luce. O meglio da un'altro occhio, molto più piccolo e distante.
Insomma, mi sono ripreso dalla botta Dickiana. I Niomi sono andati via dal Grande Magazzino, come poteva essere facilmente intuibile dal titolo del volume successivo, il Piccolo Popolo all'aria aperta. Sebbene, ve lo concedo, è un discorso che si può fare a posteriori, perché chiaramente appena uscito il libro uno che ne sapeva. E quando inizio a divagare senza nesso logico, è meglio chiuderla qui. E visto che mancano circa due settimane ai Mondiali, che Fratelli Arnold (dal 1905) ce la mandi buona. Non dico tanto, almeno gli ottavi.
E' una sorta di relatività. Più alla svelta si vive, più il tempo si dilata. Per un niomo un anno dura quanto dieci per un essere umano. Tenetelo presente. Ma non affliggetevi. Loro non se ne affliggono. Neanche lo sanno.
Da allora il numero dei niomi era cominciato a calare. In gran parte per cause naturali. Quando sei alto sì e no un palmo, qualsiasi animale affamato e veloce è una 'causa naturale'.
Adesso invece Masklin cominciava a rendersi conto che esisteva una diversa forma di sapere, poiché molte erano le cose di cui dovevi intenderti, se volevi sopravvivere in mezzo agli altri niomi. Per esempio: Sta' ben attento quando dici certe cose a gente che non le vuole sentire. O sennò: All'idea che potrebbe aver torto, tanta gente s'arrabbia.
«Meno male che tu non ci credi, in questo demonio» disse Masklin. «Non ci credo, infatti, no» convenne Gurder. «Però batti i denti». «E' perché i miei denti ci credono, in lui. E ci credono pure le mie ginocchia. E anche il mio stomaco. E' solo la testa a non crederci, ma le tocca stare alla mercé di tutti questi codardi superstiziosi.
Le medicine di Nonna Morkie, ricavate da semplici, schiette e di solito quasi velenose erbe e radici erano rimedi stupefacenti. Dopo aver ingerito uno sciroppo contro il mal di pancia, finché campavi non ti saresti più lagnato d'un mal di pancia, mai più. A suo modo era una cura, più o meno.
Voto: 4/5

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