venerdì 3 febbraio 2012

C'erano una volta i Ratti

Al Qube, ieri sera. Su cui ho scoperto che hanno messo la maxiscritta MUCCASSASSINA. Non ci andavo da molto. C'erano i CiaoRino, e anche quelli non li sentivo da tanto. Non c'era molta gente, sarà stato il freddo, il terrore trasmesso dalla televisione che annunciava bufere polari in arrivo. Ieri sera pioveva, ma niente di clamoroso. Voglio dire, è inverno, dopotutto.
O forse Rino Gaetano non tira più di tanto. Comunque si stava larghi, talmente larghi che dovevamo stare col giubbotto che faceva freddo.
Ho fatto anche una serie di foto artistiche al pallone argentato appeso al soffitto. quel coso rotondo che tutte le discoteche hanno o hanno avuto nella loro esistenza. Ho cercato di immortalare i diversi colori, il rosso, il giallo, il blu, il verde. La stessa foto, con un velo diverso. Quando faccio queste cose mi sento un artista.
Si stava larghi, ma in fondo è giovedì e siamo a Febbraio. Mica è un sabato sera estivo. Pensavo però a quelle volte in cui il Qube era pieno, alle volte in cui si stava ammucchiati e compressi come sardine in scatola. Pensavo alle volte che ho rischiato di rompermi gli occhiali, alle magliette sudate, agli spintoni.
Pensavo a quando al Qube suonavano i Ratti della Sabina.
Non ci sono più, i Ratti della Sabina. Ora Roberto Billi fa il solista e gli altri sono diventati gli Area 765. Ma non è la stessa cosa; il tutto è maggiore della somma delle sue parti. Hanno lasciato un vuoto difficilmente colmabile.
C'è Mannarino, ci sono le Luci della Centrale Elettrica, la Banda Bassotti, Cisco, i Modena City Ramblers. CiaoRino e i SeiOttavi. Giorgio canali. Che poi il problema non è musicale, cioè non è che la musica è peggiore, non è che i Rattti cantavano canzoni così superiori al resto del mondo musicale. Oddio, Il violinista pazzo.. Il giocoliere.. L'uomo che piantava alberi.. Il funambolo.. Comunque, quello che manca è l'energia: nessuno ha la carica che trasmettevano i Ratti. Per i Ratti siamo andati al Carnevalone di Poggio Mirteto, a Lanuvio, al Crossroad a Osteria Nuova. Facevamo le trasferte per i Ratti, una volta. Erano speciali.
Ma non ci sono più; neanche ho fatto in tempo a comprare tutti i dischi. Ho solo Va Tutto Bene, Cantiecontrocantincantina e Sotto Il Cielo Del Tendone. Più la maglietta a maniche corte, quella a maniche lunghe col cappuccio e la felpa. Tutto quello che mi resta, oltre al ricordo.
Ma bisogna andare avanti. E quindi, con pazienza, aspetto che ritornino a suonare gli unici per cui ora farei follie; coloro che, anche se non lo sanno, ho omaggiato più volte nei miei libri. I Rein. Perché.. beh, me lo dicono loro il perché:

Ma poi non mi resta che stare
Dalla parte di chi è come te
Buonanotte domani è un giorno buono
Per cercare la risposta che non c’è

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