sabato 5 maggio 2012

Cchiù PIL pi tutti

Io non lo so se dipende dall'infarinatura ingegneristica, ma questa storia proprio non mi convince. La continua ricerca della crescita economica, della produzione. Non è possibile. Non è sostenibile. Matematicamente. Mi sembra evidente che il modello capitalistico attuale è insostenibile, non si può pensare di crescere all'infinito, fare utili sempre maggiori, aumentare sempre il PIL. Il nostro pianeta è limitato, le risorse sono limitate, lo spazio è limitato. Non si può crescere per sempre. Quindi comunque bisogna cambiare qualcosa.
E poi perché? Se arrivo a un punto e non cresco più perché non va bene? Se in un anno si sono vendute due milioni di biciclette perché non va bene vendere le stesse cose l'anno successivo? No, invece, bisogna continuare a produrre, a consumare, a sprecare. 
Ma che me ne frega a me di crescere? Aumentare il fatturato, aumentare i profitti, aumentare qualunque cosa, c'è un limite, cazzo. La stessa cosa di vincere lo scudetto. Più di quello non puoi fare, il campionato è finito. Oltre il primo posto non c'è nulla. Anzi, oltre la vittoria. Potremmo dire che questa insensata corsa verso la crescita è come aver vinto lo scudetto ma voler comunque vincere tutte le partite. Che cazzo ce ne frega? Tanto non vinciamo altri scudetti. Però ci stanchiamo, mentre potremmo goderci i frutti del lavoro fatto fino ad ora.
Non è ammissibile che se io, se altre mille persone, se  milioni di persone non usassimo mai la macchina, se non comprassimo vestiti nuovi o cellulari ogni tre giorni, saremmo il problema dell'umanità perché non faremmo girare l'economia.  Ma se io sto bene cosi a me che cazzo me ne frega dell'economia? Devo spendere e sprecare senza motivo? Per fare in modo che i venditori di vestiti vendano un vestito in più dell'anno scorso e possano dire che c'è crescita? 
E invece si continua a rincorrere bisogni indotti per alimentare un giro senza senso.

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