martedì 8 maggio 2012

TIFONE, di J. Conrad

Trascinato dalla visione di Apocalypse Now ho deciso di leggere il romanzo da cui è  tratto, o meglio liberamente ispirato: Cuore di Tenebra di Conrad. Rovistando in cantina, ho scovato ciò che cercavo assieme a una guida di Praga e a Tifone. Visto che l'autore è lo stesso e vista la ridotta dimensione, gli ho concesso una possibilità. 
Fiducia mal ripagata. Non che sia brutto, ma è veramente troppo lento. Ottanta pagine per raccontare un tifone affrontato da una cazzo di nave al largo della Cina.
Nave, aprendo una parentesi, che trasporta coolies, ovvero cinesi. Pare che all'epoca erano più o meno schiavi. Ne hanno fatta di strada, vacca di un cane. fine della parentesi.
Tornando alla lentezza, devo dire che me l'aspettavo, gli scrittori ottocenteschi hanno questa tendenza. Ma neanche i personaggi riescono a catturare l'attenzione più di tanto, troppo evanescenti, a partire dall'assurdo capitano Macwhirr.
Insomma, poca azione, diluita, con protagonisti non eccellenti. Mi dava l'idea di vedere un film muto: può anche succedere un casino, ma manca qualcosa.
Spero che Cuore di Tenebra sia migliore.
Il capitano MacWhirr, del pirsocafo Nan-Shan, aveva, per quanto concerne l'aspetto esteriore, una fisionomia che rispecchiava fedelmente l'animo suo: non presentava alcuna distinta caratteristica di fermezza o stupidità; non aveva, assolutamente, alcuna caratteristica pronunciata; era soltanto comune, insensibile e imperturbabile.
Sedeva non veduto, discosto dal mare, dalla sua nave, isolato, quasi si fosse ritirato dalla corrente stessa della sua esistenza, nella quale le bizzarrie come parlare con se stessi certamente non trovavano posto.
Voto: 2,5/5

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