lunedì 30 aprile 2012

Ti piace vincere facile?

Come sempre non c'è nessuna voglia di darsi da fare per migliorare questo paese di merda. Si dice che i lavoratori statali fannulloni hanno approfittato di permessi, maternità, garanzie e chissà quante cose. Certo, sicuro. E non è giusto. Ma quale potrebbe essere la soluzione in un paese normale? Inasprire i controlli e fare un culo come un secchio a chi cerca di fregare. Ma perché sforzarsi, è più semplice abolire i diritti. Non si controlla perché non c'è più niente da controllare. Per prenderne uno se ne puniscono cento, ma può anche essere il contrario, per prenderne cento ne punisco uno, ma quell'uno che è innocente che lezione avrà imparato? Sono l'unico onesto, ma me la prendo in culo anche io come un qualunque ladro. E allora vaffanculo, rubo anche io come tutti.
Non c'è la volontà di educare, si cerca la soluzione più comoda che ti fa sentire la coscienza a posto. Come la guida in stato di ebbrezza. Adesso, rischio di perdere la patente se prima di guidare mi mangio un Mon Cheri. Che poi ovviamente se prendono me sono un uomo finito, se prendono qualcuno coi soldi paga la multa, paga qualcos'altro e si sistema tutto. Ma la storia delle multe proporzionali al reddito d'altra parte non si può applicare qui, perché chi è ormai che persevera nel dichiarare davvero quanto guadagna?
Stesso discorso, sempre lo stesso discorso. L'importante è avere la coscienza a posto, aver formalmente fatto qualcosa. Poi che se al negoziante che non fa gli scontrini gli dici che al massimo chiude tre giorni non gliene frega niente, anzi ringrazia per le ferie concesse; che se sempre a proposito di scontrini non fatti la multa la fanno a me cliente e non al negoziante, nel caso; che di fatto ogni cento che evadi lo stato ti chiede un misero dieci indietro e gli altri novanta te li lascia, a patto che hai evaso grandi cifre; insomma, che poi alla fine tutta sta roba non serve a un cazzo per combattere l'evasione, poco importa. 
Siamo il paese delle formalità.

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